(ITALIAN) GIORNALISMO DI PACE – E ALTRE OPERE INTERESSANTI PER L’ARGOMENTO

COMMENTARY ARCHIVES, 19 Dec 2009

Simona Defilippi - Centro Studi Sereno Regis

·    TESTI CONSULTABILI PRESSO IL CENTRO STUDI “SERENO REGIS” AA.VV. 2002. Grassroots good news. March 2002 Edition.

Raccoglie tre diversi articoli: 1. Resolving Conflicts case studies. 2. Peace Journalism in rural Colombia. 3. Important News missed by the Media.

·    Biacchesi, Daniele. 2009. Passione reporter. Il giornalismo come vocazione. Milano: Chiarelettere

Le pagine del libro raccontano di uomini e donne che per un’informazione vera hanno dato la vita. Giornalisti per passione e non per mestiere. Un giornalismo ormai in disuso: anche per questo i fatti vanno perdendosi in un’informazione sempre più opaca.

·    Brayne, Mark. 2002. Journalism and traumatic stress. BBC.

Indirizzo per leggere e scaricare l’articolo: www.patrir.ro/doc/online%20resources/journalism%20and%20traumatic%20stress.pdf

·    Britt, Lawrence. 2003. “The identifying characteristics of fascism”. Free Enquiry Magazine, Spring 2003.

·    Candelari, Francesco. 2006. Un giornalismo per la pace. Come parlare della guerra e promuovere il dialogo. Intervista con Johan Galtung.

L’intervista tocca molti temi, dalla differenza tra giornalismo di guerra e giornalismo di pace, all’influenza delle agenzie di pubblicità sull’informazione; dai possibili destinatari del giornalismo di pace, alla ricerca di un’informazione alternativa e al futuro del giornalismo di pace.

·    Dente Ross, Susan. 2007. “ Peace Journalism: constructive media in a global community”. GMJ, Mediterranean Edition 2 (2), Fall 2007, pag. 77-81.

Indirizzo per leggere e scaricare l’articolo: http://globalmedia.emu.edu.tr/fall2007/index.htm. L’articolo prende in considerazione molte delle argomentazioni portate avanti dai detrattori del giornalismo di pace, e le relative risposte dei suoi sostenitori. L’autrice è a favore del giornalismo di pace e nel finale sostiene le sue argomentazioni sul perché sia da ritenere una risposta per il futuro.

L’edizione citata di GMJ (Global Media Journal), Mediterranean edition è dedicata interamente a mezzi di comunicazione, democrazia e pace e quindi si trovano anche altri articoli interessanti.

·    Frohlich, Gabriele. Emotional intelligence in Peace Journalism. A four-part .paper.

·    Galtung, Johan. 2008. La trasformazione dei conflitti con mezzi pacifici.

Si tratta di una manuale diviso in due parti, la prima introduttiva al metodo transcend, la seconda divisa in dieci moduli da cinque unità, che danno le linee guida e le indicazioni basilari per gli/le operatori/operatrici di pace. Ogni unità comprende giustificazione, problemi ed esercizi. Due utili appendici indicano ulteriori letture interessanti e un elenco di organizzazioni internazionali ed italiane che si occupano del tema.
E’ disponibile anche in CD.

·    Galtung Johan.2000. “The task of Peace Journalism“, Ethical Perspectives 7 (2000)2-3, pag. 162-167.

·    Galtung Johan.1998. “High Road, Low Road. Charting the course of Peace Journalism”. Track Two, Vol. 7, No. 4, December 1998.

Indirizzo a cui si può trovare e scricare l’articolo: http://ccrweb.ccr.uct.ac.za/archive/two/7_4/p07_highroad_lowroad.html

I mezzi di comunicazione in genere seguono una percorso “basso” nel comunicare i conflitti, le violenze e le guerre offrendo spazio unicamente alla voce delle élite e dando un’alterativa vincitore/perdente. Galtung sottolinea la necessità di seguire un percorso alternativo, quello del giornalismo di pace, e offre una mappa di riferimento.

Tutto il numero di Two Track in cui è inserito l’articolo di Galtung è dedicato a mezzi di comunicazione e conflitti e si trovano altri articoli interessanti, tutti scaricabili.

2 copie disponibili.

·    Galtung Johan. Peace Journalism: what, why, who, how, when, where.

L’articolo descrive cosa sia il giornalismo di pace, orientato al conflitto, partendo da una contrapposizione con il diverso modo di procedere di un giornalismo orientato alla guerra e alla violenza. L’autore sottolinea la differenza tra violenza e conflitto e dà indicazioni sugli scopi e sul modo di procedere di un buon giornalista di pace. Descrive inoltre le motivazioni del perché scegliere il giornalismo di pace, che si presenta come una risorsa del futuro.

2 copie disponibili.

·    Galtung Johan. “Reporting conflict: the low and the high”, Der Forschritt in unterschiendlingen kulturen.
Si tratta di una tabella che mette a confronto il giornalismo orientato alla pace/conflitto a quello orientato alla guerra/violenza.

·    Hackett, Robert A. 2007. “Journalism versus peace? Notes on a problematic relationship”. Global Media Journal-Mediterranean edition: vol. 2, n.1 (Spring 2007).

Indirizzo a cui si può trovare e scaricare l’articolo: http://globalmedia.emu.edu.tr/spring2007/issues/Hackett%20journalism%20and%20peace5a.pdf
L’articolo pone alcune domande importanti, tra cui quella del perché e del come il giornalismo ricopra un ruolo importante all’interno della prospettiva di una pacifica risoluzione dei conflitti. L’autore si chiede inoltre quali trasformazioni, all’interno del giornalismo, possano dare impulso a questo modo di procedere.

·    Hackett, Robert A. 2006. “Is Peace Jornalism possible? Three frameworks for assessing structure and agencies in news media” . Conflict and communication online, Vol.5, No.2, 2006.

Indirizzo a cui si può trovare e scaricare l’articolo: http://www.cco.regener-online.de/

L’articolo prende in esame tre strutture concettuali per analizzare il rapporto tra giornalismo e altre istituzioni di potere: quella di Herman e Chomsky, quella di Shoemaker e Reese e infine quella di Pierre Bourdieu. Presi insieme, i tre modelli aiutano a identificare gli obiettivi, le sfide e le potenziali strategie per un movimento orientato al giornalismo di pace.

·    Hyman, Jennifer. 2006. “Countering Journalistic Jingoism”. Fellowship, May/June 2006, pag. 7-9.

Pagina web delle rivista: www.forusa.org

·    Irvan, Suleyman. 2006. “ Peace Journalism as a normative theory: premises and obstacles”. GMJ, Mediterranean Edition 1 (2), Fall 2006, pag. 34-39. Indirizzo per leggere e scaricare l’articolo: http://globalmedia.emu.edu.tr/fall2006/index.htm.

Il giornalismo di pace sostiene che i mezzi di comunicazione dovrebbero giocare un ruolo nella promozione della pace. In realtà i mezzi di comunicazione contemporanei si comportano in modo negativo in questo senso, ma potrebbero agire diversamente. Anche se sembrerebbe una buona idea quella di promuovere il giornalismo di pace tra i professionisti dell’informazione, bisogna però essere consapevoli degli ostacoli. I giornalisti trovano più facile seguire una via ufficiale: questo li protegge dalle critiche. Sebbene questa sia la tendenza generale, l’autore traccia alcuni suggerimenti conclusivi per promuovere il giornalismo di pace come alternativa alla pratica contemporanea.

Nello stesso volume si trovano anche molti altri articoli di interesse.

·    Isabel, Claudia. 2008. “Missed angles of conflict prevention- an interview with Johan Galtung”. www.qantara.de.

Indirizzo a cui si può trovare e scaricare l’articolo: http://www.qantara.de/webcom/show_article.php/_c-478/_nr-752/i.html

L’articolo presenta un’intervista fatta a Galtung da una giornalista freelance tedesca e tocca vari argomenti: il ruolo dei media e l’angolazione da cui sono viste le notizie, le caratteristiche del giornalismo di pace, l’esperienza personale di Galtung durante il “conflitto dei fumetti su Maometto” in Danimarca e l’indicazione su come si debbano comportare il giornalisti.

·    Lee, Philiph. 2008. The no-nonsense guide to Peace Journalism. Toronto, CA: Wacc (World Association for Christian Communication).

·    Indirizzo da cui scaricare l’articolo: http://www.waccglobal.org/en/component/search/peace%20journalism.html?ordering=&searchphrase=all

L’articolo, dopo una presentazione dei caratteri fondamentali del giornalismo di pace, descrive i dieci punti fondamentali da seguire e dà anche una prospettiva per un giornalismo orientato ad una dimensione di genere. Viene presentato un caso pratico di giornalismo di pace realizzato da una radio nepalese, in occasione del passaggio da monarchia a repubblica. Infine viene dato spazio alle critiche e ai migliori esempi da seguire.

·    Lynch, Jake and McGoldrick Annabel. 2005. Peace Journalism. Stoud, UK: Hawthorn Press.

Si tratta di uno dei pochi manuali esistenti che trattano approfonditamente ed esaustivamente il tema. E’ strutturato in sette capitoli e tre appendici e in ogni parte, oltre a un’introduzione teorica, viene dato molto spazio ad esempi pratici e anche a veri e propri esercizi. Di lettura facile e scorrevole, è un testo agevolmente accessibile per addetti ai lavori e semplici interessati all’argomento.

·    Lynch, Jake and McGoldrick, Annabel. 2001. “What is peace journalism”. Activate (winter): 6-9.

L’articolo dà una descrizione dei punti fondamentali (17), su cui si dovrebbe basare il lavoro del giornalista di pace, con una breve introduzione al tema. Il testo è tratto dall’opera citata in precedenza dei due giornalisti, di cui viene fornita anche una breve biografia.

·    Lynch, Jake and McGoldrick, Annabel. 2000. Peace journalism. What is it? How to do it? Indirizzo a cui si può trovare e scaricare l’articolo: http://www.waccglobal.org/en/programmes/communication-for-peace/1312-peace-journalism-what-is-it-how-to-do-it-2000-.html

Questo manuale è una buona introduzione ai concetti e alla pratica del giornalismo di pace. Descrive le linee generali e dà una definizione del conflitto e di come avvicinarvisi, fornendo una spiegazione del rapporto tra quest’ultimo e i mezzi di comunicazione e distinguendo l’approccio del giornalismo di pace da quello del giornalismo di guerra. Viene inoltre preso un esempio immaginario per spiegare in modo concreto la diversità dei due approcci e sono presentati casi concreti di informazione distorta. Nella parte finale si trovano le risposte alle domande poste dall’”avvocato del diavolo”.

2 copie disponibili, ma hanno titoli diversi, una si intitola Peace Journalism. How to do it?, il contenuto è lo stesso.

·    Lynch, Jake. 2008. ‘The Islam problem’- media activism initiatives and peace journalism for International peach research conference, Leuven, 2008.

·    Lynch, Jake. 2006. “What’s so great about Peace Journalism?”. GMJ, Mediterranean Edition 1 (1), Spring 2006, pag. 74-86.

Indirizzo per leggere e scaricare l’articolo: http://globalmedia.emu.edu.tr/spring2006/index.html

L’articolo usa il modello del giornalismo di pace per portare avanti un’analisi empirica sulla copertura, da parte dei giornali britannici, della crisi nucleare dell’Iran durante cinque mesi, a partire dall’agosto 2005. La ricerca, condotta su 211 articoli, distingue quelli realizzati seguendo il modello della propaganda e del giornalismo di guerra da quelli scritti con il modello del giornalismo di pace. 2 copie disponibili.

·    Lynch, Jake. 2002. Reporting the world. A practical checklist for the ethical reporting of conflict. London, UK: Conflict and Peace Forums.

Indirizzo per leggere e scaricare il libro: http://reportingtheworld.net/RtW_book.html.

Il libro propone una lista etica di cose da fare e spiega come possano essere applicate nella realtà.

2 copie disponibili

·    Lynch, Jake. 2001. Iraq, Peace Journalism and the construction of truth. WACC (World Association of Christian Communication).
L’articolo descrive gli effetti negativi di un certo modo di fare giornalismo, focalizzandosi sulla guerra in Iraq, in Kossovo e sul riscaldamento globale.

·    Lynch, Jake. Using conflict analysis in reporting. The peace journalism option 3. London, UK: Conflict and Peace Forums.
·    Millas, Hercules. 2006. “A silenced aspect of the Peace Journalist: his/her national identity”. GMJ, Mediterranean Edition 1 (2), Fall 2006, pag. 14-18. Indirizzo per leggere e scaricare l’articolo: http://globalmedia.emu.edu.tr/fall2006/index.htm.

L’autore parte dalla sua esperienza personale di osservatore, per vent’anni, degli incontri tra giornalisti greci e turchi, all’interno delle relazioni bilaterali tra i due paesi. Viene esaminato il concetto di identità nazionale e la sua influenza sulla percezione che si ha dell’Altro. E’ possibile superare questa divisione? Se si, come?

Nella stessa edizione si trovano anche molti altri articoli di interesse.

·    Perez, Marianne. Grassroots media training.

E’ diviso in tre parti. La prima presenta il diagramma, il triangolo della violenza e definizione di conflitto e violenza di Galtung. La seconda descrive le argomentazioni di coloro che supportano la creazione di un dipartimento per la pace negli USA. La terza è occupata da una tabella che mette a confronto tra il giornalismo orientato alla pace/conflitto a quello orientato alla guerra/violenza.

·    Pilger, John. 2001. Reporting the world. John Pilger’s great eyewitness photographers. London, UK: Barbican.
Il libro mette insieme alcuni dei migliori esempi di reportage fotografici dagli anni 60 ai giorni nostri.

·    Rendall, Steve. 2006. “The repeatedly re-elected autocrat. Painting Chavez as a ‘would be dictator’”. Fairness & Accuracy in Reporting (FAIR), November/December 2006.

Pagina web della rivista: www.fair.org

·    Tehranian, Majid. 2006. “Peace Journalism in West Asia”. GMJ, Mediterranean Edition 1 (1), Spring 2006, pag. 74-86.
Indirizzo per leggere e scaricare l’articolo: http://globalmedia.emu.edu.tr/spring2006/index.htm

Si sostiene che stiamo vivendo all’interno della civiltà digitale e l’autrice spiega come la pluralizzazione dei mezzi di comunicazione abbia influenzato la vita delle popolazioni dell’Asia Occidentale. Viene portato l’esempio di Aljazeera, raccontata la sua storia e spiegati i possibili modi (positivi e negativi) in cui il fenomeno può incidere nella società (a breve e lungo termine).

·    Veran, Cristina. 2006. “Alternative Media: indigenoue video activists set the scene to be heard”. Fellowship, May/June 2006, pag. 10-13.
Pagina web delle rivista: www.forusa.org

·    Williams, Thomas D. 2006. “The decline of journalism. Truthout, 20/11/2006.
Pagina web: www.truthout.org

·    1998. The peace journalism option. Testi delle lezioni di “Conflict and peace courses 1997”. Indirizzo per leggere e scaricare: http://web.archive.org/web/20000822111932/www.poiesis.org/pjo/pjotext.html

3 copie disponibili

TESTI NON PRESENTI PRESSO IL CENTRO STUDI, MA COMUNQUE INTERESSANTI PER IL TEMA

·    Blasi, Burkhard. 2009. “Implementing peace journalism: The role of conflict stages”. Conflict and communication online, Vol.8, no. 2. Indirizzo per leggere e scaricare l’articolo: http://www.cco.regener-online.de/

·    Lynch, Jake. 2009. Debates in Peace Journalism. Sidney: Sidney University Press.

Nel libro l’autore traccia le maggiori controversie all’interno di questa disciplina emergente e vi collega i propri contributi personali. La lettura è diretta a coloro che vogliano immergersi nelle principali correnti concettuali del giornalismo di pace, e allo stesso tempo cercare il proprio percorso personale.

·    Oxford Research Group. 50 Stories of People Resolving Conflict.
www.oxfordresearchgroup.org.uk

·    Shrinar, Dov & Kempt Wilhelm ( eds). 2007. Peace Journalism: the state of the art. Berlin, DE: Regener.

Il libro esamina il concetto del giornalismo di pace secondo diverse prospettive. E’ diviso in quattro parti. La prima enumera gli approcci teorici, la seconda dà esempi pratici, la terza cerca gli sviluppi futuri e i modelli presenti per l’educazione alla materia, l’ultima parte è una sintesi e vengono tracciate le conclusioni. L’intera opera affianca approcci teorici astratti ad esempi concreti nella realtà.

Per una recensione completa visitare l’indirizzo: http://www.cco.regener-online.de/ nella sezione”current issues- book reviews”

·    Spohrs, Monika. 2006. On the News of Peace Journalism. Results of an experimental study.

·    Wolfsfeld, Gadi. 2004. Media and the path to peace. Cambridge, UK: Cambridge University Press.

L’autore spiega come il ruolo della stampa cambi a seconda dei momenti storici e delle circostanze politiche. Esami tre casi: il processo di pace di Oslo tra Israele e Palestina; il processo di pace tra Israele e Giordania, il processo di pace in Irlanda del Nord. L’argomento centrale è che ci sia una contraddizione tra i valori delle notizie e la natura del processo di pace. Questo porta i mezzi di comunicazione a giocare un ruolo distruttivo nel tentativo di contribuire alla pace, ma cambiamenti nell’ambiente politico e della comunicazione possono influenzare significativamente il modo in cui i mezzi di comunicazione si comportano.

·    AA.VV. 2006. Conflict and communication online, Vol.5 no. 2. Peace Journalism I: Theoretical approaches. Indirizzo per leggere e scaricare il numero della rivista: http://www.cco.regener-online.de/

·    AA.VV. 2007. Conflict and communication online, Vol.6 no. 1. Peace journalism II: Case studies and teaching modules. Indirizzo per leggere e scaricare il numero della rivista: http://www.cco.regener-online.de/

·    AA.VV. 2007. Conflict and communication online, Vol.6 no. 2 The peace journalism controversy. Indirizzo per leggere e scaricare il numero della rivista: http://www.cco.regener-online.de/

FILMOGRAFIA

·    Weapons of mass deception, diretto da Danny Schechter. Descrive il ruolo dei mezzi di comunicazione durante la guerra in Iraq.

Per maggiori informazioni www.globalvision.org

·    News from the Holy Land. Theory and practise of reporting conflict. A peace journalism video. Diretto da Annabel McGoldrick e Jake Lynch.

Al centro studi si può trovare un VHS del documentario.

GO TO ORIGINAL – CENTRO STUDI SERENO REGIS

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