(Italiano) “Persone comuni che vivono in tempi straordinari”_4

ORIGINAL LANGUAGES, 25 Jan 2016

Silvia Berruto – TRANSCEND Media Service

989.

E’ il numero delle/dei sottoscrittori della petizione “Il servizio migranti di Aosta non deve chiudere” le cui firme sono state consegnate, con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, in data 14 gennaio 2016, al Presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Dottor Augusto Rollandin, al Sindaco di Aosta, Dottor Fulvio Centoz, al Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, Dottor Marco Viérin, al Presidente del Consiglio comunale di Aosta, Dottor Michele Monteleone e al Presidente del Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta, Dottor Franco Manes.

Il servizio, gestito da 25 anni dalla cooperativa sociale La Sorgente e chiuso il 31 dicembre 2015, era organizzato da tre soggetti pubblici: il Comune di Aosta, capofila, il CELVA, Consorzio degli Enti Locali della Valle d’Aosta e la Regione Autonoma Valle d’Aosta che era il più importante finanziatore.

Tra le motivazioni addotte inizialmente, si legge sui giornali che hanno dato la notizia della chiusura del servizio, sembrerebbero esservi ragioni di razionalizzazione e di riorganizzazione. La concomitante distinzione, operata da alcuni amministratori, fra i migranti già presenti sul territorio valdostano e i nuovi stranieri in arrivo, per lo più sarebbero richiedenti asilo, risultano un evidente costruzionismo, piuttosto labile.

Si intenderebbe infatti sostenere che i 160 rifugiati o richiedenti protezione internazionale ai quali, a breve si aggiungeranno 100 unità – come risulta dai dati diffusi dal presidente della cooperativa La Sorgente, Riccardo Jacquemod, nel corso del convegno dal titolo “Deserti Mari Montagne. Migranti e Rifugiati sfidano la vecchia Europa” tenutosi ad Aosta lo scorso 16 gennaio – meriterebbero maggiore attenzione rispetto ai migranti che, con circa 5200 passaggi, si sono recati al servizio nei primi 10 mesi del 2015.
Migliaia di richieste non rappresenterebbero più un dato di realtà. Il servizio Migranti non risponderebbe più alle esigenze dell’attuale fenomeno migratorio che, in Valle d’Aosta, viene ancora letto in modo erroneo, dai decisori di politiche anche sociali, ma non solo, come un’emergenza.

A questo proposito e in questo senso, va ribadito, ancora una volta, che la Valle d’Aosta è l’unica regione italiana a non essersi dotata di un progetto SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) finanziato dal fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA).
Questo sistema rappresenta un’importante risposta strutturata ai bisogni delle persone che emigrano e che cercano rifugio anche in Valle d’Aosta.
Esso pone l’accoglienza al di fuori del concetto di emergenza.

Gli sportelli sociali, otto, diffusi su tutto il territorio regionale, organizzati quasi tutti con almeno un operatore e un’assistente sociale, attualmente non formati per gestire l’operatività legata alle problematiche dei “migranti”, sarebbero gli spazi individuati per integrare, con minor spesa, le prestazioni del servizio migranti sul territorio.
La transizione non è stata preparata né è attualmente gestita. Ad oggi non è dato sapere dove e a chi dovrebbero rivolgersi “i migranti” che giungono in Valle d’Aosta.

Nel 2014, al servizio migranti di Aosta sono stati registrati 6.400 passaggi e, nei primi dieci mesi del 2015, la media è stata di 520 passaggi al mese.
Dal maggio 2015, il servizio migranti è stato l’unico ente in Valle d’Aosta ad offrire supporto agli stranieri per la compilazione della domanda di cittadinanza italiana che si effettua, ormai, solo, come tutti dovrebbero sapere, per via telematica.

I firmatari saranno lieti di leggere i dati sui quali si è basata la scelta di chiudere un servizio unico per competenze e mission in Valle d’Aosta e sapranno apprezzare il risparmio economico che ne deriverà certamente, a parità di servizi erogati, da documenti che dovranno essere a disposizione dei cittadini.

La petizione “Il servizio migranti di Aosta non deve chiudere”, lanciata su change.org, firmata da 989 sostenitori di tutto il mondo, chiede la riapertura del servizio.

Per essere informati circa l’andamento e le pubblicazioni sulla questione il rimando è al link della petizione e alla lettura degli aggiornamenti.

Pubblicazioni e azioni realizzate sulla e per la petizione:

Sito dell’Espace Populaire – Aosta
dal 6 gennaio 2016
http://espacepopulaire.it/incontri/iniziative-che-sosteniamo-e-supportiamo-per-i-beni-comuni-la-pace-e-la-giustizia/

Sito di giornalisti contro il razzismo – Italia
8 gennaio 2016 – Silvia Berruto
http://web.giornalismi.info/mediarom/articoli/art_9838.html

Tg3_Valle d’Aosta_11 gennaio 2016_edizione delle 19,30_ Riaprire il centro immigrati

Newsletter del centro studi Sereno Regis di Torino_edizione del 14 gennaio 2016_(https://mail.google.com/mail/u/0/?hl=it&shva=1#inbox/152421f2f10f0208)

La Vallée Notizie_Il settimanale della Valle d’Aosta_ sabato 16 gennaio 2016_Pagina 40_”Una follia chiudere il Servizio migranti”

Volantinaggio e illustrazione della petizione durante il convegno del 16 gennaio 2016, con la distribuzione di 84 volantini col testo della petizione

Il Manifesto_ Quotidiano nazionale_Mercoledì 20 gennaio 2016_Pagina 5_Aosta. “Arrivi in aumento e la Regione chiude gli sportelli migranti” – Silvia Berruto

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Silvia Berruto, giornalista contro il razzismo

Go to Original – silviaberruto.wordpress.com

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