(Italiano) Islamofobia: perché sono così tanti, così spaventati
ORIGINAL LANGUAGES, 13 Jun 2016
Robert J. Burrowes, Ph.D. – TRANSCEND Media Service
L’islamofobia è diventata un fattore importante che guida la politica in molti paesi occidentali.
3 giugno 2016 – L’islamofobia, cioè la paura dei musulmani, è ora molto visibile tra le popolazioni europee preoccupate per le reazioni terroriste da parte dei gruppi islamici che rivendicano collegamenti jihadisti. E’, tuttavia, evidente anche tra quelle popolazioni in relazione al flusso dei rifugiati dal Medio Oriente. Inoltre l’islamofobia è molto evidente tra alcuni settori della popolazione statunitense durante la competizione elettorale per la presidenza. E’ un problema importante in Australia. Fuori dall’Occidente, anche i Rohingya (musulmani) in Birmania sono temuti dai monaci musulmani e da altri.
Dato che questa diffusa paura che ha l’Occidente verso i musulmani non esisteva prima della ‘Guerra al terrore’ provocata dagli Stati Uniti, i musulmani di tutto il mondo pongono ora una minaccia agli interessi occidentali maggiore che in passato? Oppure qui sta succedendo qualche altra cosa?
In breve, perché così tanti occidentali (e altri) sono ora spaventati dai musulmani? Lasciate che inizi dal principio.
La socializzazione umana è essenzialmente un processo per terrorizzare i bambini fino a fargli ‘pensare’ e fare quello che vogliono gli adulti che sono intorno a loro (indipendentemente dalla funzionalità di questo pensiero e comportamento in termini evolutivi). E perciò, gli atteggiamenti, le convinzioni, i valori e i comportamenti che la maggior parte delle persone mostrano, sono spinti dalla paura e dall’odio per se stessi che accompagna questa paura. Per una spiegazione completa di questo punto, vedere: Why Violence ? [Perché la violenza?] e Fearless Psychology and Fearful Psychology: Principles and Practice. (https://anitamckone.wordpress.com/articles-2/fearless-and-fearful-psychology/).
Tuttavia, dato che questa paura e questo odio per se stessi è così spiacevole da provare consapevolmente, la maggior parte delle persone sopprime questi sentimenti sotto una consapevolezza conscia e poi (inconsciamente) li proietta sulle vittime ‘legittimizzate’ (cioè su quelle persone la cui ‘vittimizzazione’ è stata ‘approvata’ dai loro genitori e/o dalla società in generale). In breve: la paura e l’odio di se stessi sono proiettati come paura di e odio per particolari gruppi sociali (persone di altro genere sessuale, nazione, razza, religione o classe).
Tutto questo accade perché praticamente tutti gli adulti sono (inconsciamente) terrorizzati e provano odio per se stessi e quindi inconsciamente terrorizzano i bambini per far accettare loro gli atteggiamenti, le convinzioni, i valori e i comportamenti che fanno sentire al sicuro gli adulti. Un bambino che pensa e agisce in maniera diversa, fa paura e non gli si permette di progredire.
Tuttavia, dopo che i bambini sono stati terrorizzati in questo modo, reagiranno alla loro paura e odio per se stessi diminuendo lo stimolo degli adulti. Ciò che è importante, dal punto di vista emotivo, è che la paura e l’odio per se stessi abbiano uno sbocco in modo che possano essere liberati e che si possa agire al riguardo. E dato che i genitori non permettono ai loro figli di sentire ed esprimere la loro paura e odio in relazione ai genitori stessi (che, fondamentalmente vogliono soltanto l’obbedienza senza comprendere che questa è radicata nella paura e genera enorme odio per se stessi perché nega l’ostinazione dell’individuo), il bambino viene lasciato senza nessuna alternativa tranne che proiettare la propria paura in direzioni socialmente approvate.
E perciò, da adulti, la loro paura e odio per loro stessi sono inconsci esattamente perché non è stato mai permesso loro si sentirli ed esprimerli con sicurezza da piccoli. Ciò che sentono davvero, consciamente, è il loro odio per le vittime ‘legittimate’.
Storicamente, gruppi sociali diversi in contesti culturali differenti, sono stati vittime di questa paura e odio proiettati, ma ‘socialmente approvati’. Le donne, i popoli indigeni, i Cattolici, gli Afro-Americani, gli Ebrei, i comunisti, i Palestinesi…La lista continua. Il gruppo predominante in questa categoria, sono, naturalmente, i bambini (la cui ‘incontrollabilità’ spaventa praticamente tutti i genitori fino a quando non si riesce a terrorizzarli e a domarli).
I gruppi che hanno l’approvazione sociale per essere temuti e odiati, sono determinati dalle élite. Il motivo è che i singoli membri dell’élite sono essi stessi terrorizzati e pieni di odio per se stessi ed usano i vati potenti strumenti a loro disposizione e che vanno dal controllo dei politici ai media finanziati dalle imprese, per innescare la paura e l’odio della popolazione in generale allo scopo di incentrare questa paura e odio su ciò che spaventa l’élite. Questo rende più facile all’élite attaccare poi il gruppo che ipotizzano li spaventi.
Infatti ora, naturalmente, i musulmani sono l’obiettivo primario di questa paura e odio di se stessi proiettati, cosa che spiega la guerra dell’Occidente al Medio Oriente guidata dagli Stati Uniti. L’islamofobia quindi permette alle élite e ad altri di proiettare la loro paura e il loro odio per se stessi contro i musulmani, cosicché le élite possano poi cercare di distruggere questa paura e questo odio. Ovviamente, questo non può funzionare. Non si può distruggere la paura, sia propria che di chiunque altro. Si può tuttavia causare un danno eccezionale a coloro contro i quali sono proiettati la propria paura e il proprio odio per se stessi. Naturalmente, non c’è nulla di intelligente in questo processo. Se ogni musulmano del mondo venisse ucciso, le élite proietterebbero allora semplicemente la loro paura e il loro odio per se stesse verso altri gruppi e si prefiggerebbero di distruggere anche questi.
Infatti, quando che ora le élite occidentali demonizzano la Russia e la circondano di armi nucleari e di sistemi di difesa Anti missili balistici (ABM), siamo soltanto testimoni di un altro esempio di queste élite che proiettano la loro paura e il loro odio per se stesse.
Se si comincia a farsi delle domande sulla buonsenso di questo, si può stare tranquilli che non ce né affatto. Le élite sono pazze. Se volete leggere una spiegazione più completa di questo punto, vedere ‘The Global Elite is Insane’, http://www.scoop.co.nz/stories/PO1402/S00056/the-global-elite-is-insane.htm.
C’è quindi qualcosa che possiamo fare? Fondamentalmente, dobbiamo smettere di terrorizzare i nostri figli. Come supporto, possiamo fornire spazi sicuri per far sentire consciamente sia per ai bambini che agli adulti la loro paura e l’odio per se stessi (questo permetterà loro di essere liberati in maniera sicura). Così facendo, possiamo evitare di creare altri individui non sani di mente che proietteranno la loro paura e l’odio per se stessi nelle direzioni approvate dalle élite.
Inoltre, se si è sufficientemente coraggiosi da riconoscere che le élite ci stanno manipolando per farci temere i musulmani e altri che non è necessario temere, sarebbe il momento opportuno di parlare apertamente e di dimostrare la propria solidarietà. Forse vi piacerebbe anche firmare online l’impegno della “Carta del popolo per creare un mondo non-violento’.
https://thepeoplesnonviolencecharter.wordpress.com/ (The people’s Charter to Create a Nonviolent World).
La paura e l’odio per se stessi, repressi, devono essere proiettati e di solito lo sono in modi socialmente approvati (anche se le malattie mentali e alcune forme di attività criminale sono modi in cui questa paura repressa si manifesta, che non sono socialmente approvati).
In sostanza, l’islamofobia è una manifestazione mentale delle èlite che ci manipolano per farci attuare la loro insana scommessa. Sfortunatamente, molte persone sono facili vittime di questa manipolazione.
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Robert J. Burrowes, Ph.D. è membro della rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente e ha impegnato tutta la vita per capire e porre fine alla violenza umana. Ha fatto ricerche approfondite dal 1966, nel tentativo di capire perché gli esseri umani sono violenti ed è stato un attivista nonviolento dal 1981. E’ autore di Perché la violenza? Il suo indirizzo e-mail è flametree@riseup.net e il suo sito web è http://robertjburrowes.wordpress.com.
Fonte: TRANSCEND Media Service-TMS
Traduzione di Maria Chiara Starace
Traduzione © 2016 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY NC-SA 3.0
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