(Italiano) Nel frattempo – In giro per il mondo

ORIGINAL LANGUAGES, 17 Oct 2016

Johan Galtung – Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

11 ottobre 2016 – Il Dibattito: Qualcuno ha detto che il problema è la possibilità di ritrovarsi con Trump e la probabilità di ritrovarsi con la Clinton. Dunque una ben misera alternativa tra una persona autistica che vive nella sua bolla e una criminale di guerra che sta privatizzando persino la sua azione militare?

Sulla politica concreta la discussione è stata breve, lunga invece sulle persone. Ma Trump era a favore di non colpire per primi con armi nucleari, al contrario della Clinton. I ricchi non gradiranno né le imposte della Clinton né il blocco del commercio di Trump per tapparne le falle. Nella prima metà del dibattito un Trump “presidenziale” ha addotto “fatti” altrettanto validi di quelli della Clinton – le loro verità –, nella seconda parte Trump ha farfugliato dalla sua bolla. Il meglio che si può dire è che si completano l’uno con l’altra e che potrebbero formare una buona coalizione, ma la regola è o-o e non sia-sia. Il peggio è una valanga di voti a favore dell’uno o dell’altra. La speranza sta in una partecipazione dell’elettorato al di sotto di un terzo, il che sminuirebbe la legittimazione di quale che sia a prevalere.

Le notizie sull’evento hanno riguardato “chi ha vinto”, non qualche nuova linea politica.

Un quartier generale militare dell’UE e un esercito dell’UE: Il vertice dell’UE a Bratislava ha approvato questa idea degli stati membri fondatori Germania-Francia-Belgio-Lussemburgo che risale al 2003, così che l’Europa non sia ‘trascinata nelle guerre dell’America’ – “la Francia e la Germania, senza il veto della Gran Bretagna, si sono assicurate l’approvazione per un quartier generale militare europeo congiunto; – la Gran Bretagna dichiara che farà interamente la sua parte nella NATO”. (“La UE valuta un sistema di difesa congiunto al di fuori della NATO”, INYT, 24-25 Settembre 2016). Una crepa fondamentale in seno all’Occidente, come l’America Latina nei riguardi dell’Anglo-America, ora l’Europa nei riguardi dell’Anglo-America (+ le evangeliche Danimarca-Norvegia-Svezia-Finlandia-Estonia?).

Josef Joffe, editore dello Die Zeit (english@other-news.info 29 Agosto 2016): “non cultura europea bensì convenienza e americanismo tengono insieme l’Europa – osservate che cosa gli Europei mangiano, indossano, ascoltano. La lingua franca è l’Inglese con accento americano”. Ma spaventati dai possibili-probabili Presidenti USA.

Norvegia: Si prospetta l’istituzione di un Ministero della Pace, che come i ministeri dell’ambiente porterebbe temi cruciali al tavolo di discussione più importante. Proposta respinta nel 1964 dal ministro degli esteri, che aveva spiegato come il suo ministero già lavorasse per la pace; le recenti guerre in Afghanistan e Libia dimostrano oggi il contrario.

Lo stato di servizio ONU sulle questioni globali urgenti” (INYT, 21 Settembre 2016): rimprovera le NU per non essere idonee a trattare le questioni più importanti: un primato di 65 milioni di rifugiati in tutto il mondo a causa di conflitti violenti, guerre lasciate irrisolte perché gli stati con potere di veto favoriscono una delle parti, incapace di risolvere i problemi sui diritti umani come ad esempio in Yemen e Sri Lanka, ancora incapace di dare una spiegazione del terrorismo – ma difensore dei diritti di lesbiche e gay e di coppie gay e con a suo credito l’accordo di Parigi sul clima, dietro al quale stavano i potenti USA e Cina, entrambi con potere di veto.

Mauritania: secondo il Global Slavery Index (Indice della Schiavitù Globale) detiene il record mondiale di schiavitù, il 4% della popolazione, seguita da Uzbekistan, Haiti, Qatar, India e Pakistan – che pur con l’1,1% contribuiscono al totale con ben 16,1 milioni di schiavi.

Washington: negli USA il 14% degli adolescenti crede che gli USA fossero stati governati dalla Francia, e più del 20% non è a conoscenza della dichiarazione di indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1776. Ebbene, la Francia in tutto questo detenne sì una bella porzione nel centro [bacino del Mississippi – ndt], ma quegli adolescenti si possono ben considerare ignoranti in storia.

L’Estremo Oriente della Russia – Amur, Khabarovsk, Primorsky – è sottopopolato: nel 2015 solo 4.3 dei 143.5 milioni di Russi – divisi tra 185 popoli, che si prevede diminuiranno a 120.5 milioni nel 2050 – vivono in questi 2.4 milioni di miglia quadrate [ oltre 6.2 milioni di kmq – ndt] lungo il confine cinese e la costa del Pacifico.

Da parte cinese, 26 milioni di Cinesi – o dovremmo dire Mancesi? – che vivono di pesca e di agricoltura in Russia “saranno 10 milioni nel 2050 e rappresenteranno il gruppo etnico predominante nell’Estremo Oriente russo”. Territorio degli antichi Manciù; come i Messicani che si trasferiscono negli USA entrano nell’antico territorio messicano.

La Cina Prende Posto sulla Scena Internazionale” (Mahoud Hassan su The Daily Star, Bangladesh-english@other-news.info 23 Settembre 1016): Xi Jinping ha usato il G20 per dialogare con gli USA (il Mar Cinese Orientale e l’Accordo di Parigi sul Clima), con l’India (il suo accordo “logistico” con gli USA) “per lavorare con l’India e far ulteriormente progredire la loro cooperazione”, con la Gran Bretagna (“più strette relazioni economiche e commerciali”), il Brasile, la Turchia e altri. La Cina dialoga con tutte le parti di tutti i conflitti per ricercare reciproci vantaggi?

La Banca Asiatica per Infrastruttura e Investimento AIIB) e il progetto OBOR (“Una fascia territoriale omogenea per una grande via di comunicazione”) da 1.3 trilioni di dollari fanno desistere il ”Fulcro per l’Asia” di Obama a favore di un fulcro asiatico per l’Asia, e un fulcro cinese per il mondo cui la Cina sembra che stia ora contribuendo. L’Occidente è molto esigente – gli USA anche di più – nel rispettare gli altri dialogandoci; la Cina sembra mettere da parte tutto questo.

OXFAM: ci ricorda lo stato del mondo: che l’1% possieda più dell’altro 99% è già noto; le 62 persone più ricche possiedono più della metà di quanto possiedono i poveri di tutto il mondo, la cui quota si è ridotta al 41% del globale nel periodo 2010-2015, quando le ricchezze dei 62 assommavano a 500 trilioni di dollari. Nulla si è fatto per invertire questa tendenza.

Asia del Sud: “Cross Country Differences in Income Inequality” – Comparazione tra le disparità del reddito nei vari stati – di Selim Raihan, Dhaka (english@other-news.info 1 Settembre 2016) compara la disuguaglianza nel 1980 e nel 2015: su 207 paesi, in 18 si è riscontrato “nessuno o piccolissimi” cambiamenti del coefficiente di Gini, in 109 si sono riscontrati aumenti e in 80 diminuzioni – in Asia del Sud nel Bhutan, nelle Maldive e nel Nepal. La Cina è passata da una disuguaglianza bassa a una molto alta, la Corea del Sud è scesa a una bassa disuguaglianza.

Ma meglio di un basso coefficiente di Gini è sollevare le classi più basse quando in miseria.

La morte di Dag Hammarskjöld, la morte di Patrice Lumumba (di Olof Palme?): L’ONU può riaprire il caso. L’ex generale norvegese Björn Egge era a capo dei servizi informativi militari durante l’operazione di peacekeeping in Congo nel 1961 nei confronti del Katanga e dell’Union Minière. L’aereo con Hammarskjöld, il personale di servizio e la scorta diretto a Ndola per la negoziazione con il Katanga tentò un atterraggio d’emergenza e tutti e 17 morirono. Egge vide che il corpo presentava un foro in fronte, in seguito rimosso dalle fotografie, e anche il rapporto sull’autopsia fu rimosso dal dossier (suo articolo su Klassekampen 11 Agosto 2005).

Lumumba: Larry Devlin, comandante della stazione CIA a Leopoldville: “Il Presidente Eisenhower disse, lasciando intendere in un modo o nell’altro, ‘liberiamoci di quest’uomo’” (racandhiostory.com 21 Ottobre 2000). E Palme?

Come gli artisti cambiano il mondo” (INYT, 3 Agosto 2016): oggigiorno si ha l’impressione che gli artisti, quali nuovi esperti, rendano il mondo più limpido di quanto facciano clero e avvocati, sociologi, politologi e militari.

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Titolo originale:  Meanwhile–Around the World– TRANSCEND Media Service

Traduzione di Franco Lovisolo per il Centro Studi Sereno Regis

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