(Italiano) La politica e l’economia mondiale in questo momento

ORIGINAL LANGUAGES, 3 Apr 2017

Johan Galtung | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

La Guerra Fredda finì con l’accordo che l’URSS avrebbe lasciato l’Europa dell’Est e gli USA non sarebbero entrati in quell’area. Quello che fecero gli USA è tradimento, come Sykes-Picot. La NATO si è allargata da 16 a 28 stati: Bill Clinton ha aggiunto la Polonia, la Repubblica Ceca e l’Ungheria: George W. Bush le Repubbliche Baltiche, la Slovacchia, la Slovenia, la Romania e la Bulgaria; Obama ha incluso la Croazia e l’Albania. Rispettivamente nel 1999, 2004 e 2009. Comunque, quei paesi lo volevano veramente? Avrebbero potuto stringere alleanza tra di loro, senza né USSR né USA. L’impero sovietico, e l’Unione Sovietica stessa, si erano sfaldati.

Con la NATO ai suoi confini, la Russia si è ripresa la Crimea, il regalo che fece all’Ucraina nel 1954 nell’ambito dell’Unione Sovietica. Kiev, con l’aiuto degli USA, ha combattutto nell’Ucraina orientale per far fuggire in Russia gli abitanti di etnia russa. Il che ha fatto forse il 60% .

Entra nella storia del mondo: Il Papa e il Patriarca dichiarano che i loro cristianesimi sono uno solo e medesimo (Havana Airport, VIP Lounge, 14 Feb 2016). La UE non prenderà più parte alle guerre degli USA (Bratislava, 6 Nov 2016). Il cristianesimo protestante-evangelico è emarginato. E così sono gli USA.

La Danimarca e la Norvegia erano in Libia con l’Anglo-America a partecipare a guerre degli USA; e con dei primi ministri a ricoprire la carica di segretario generale della NATO. “In Norvegia è in aumento un nervosismo da Guerra Fredda – l’arrivo dei marines statunitensi ha provocato il timore di essere nel mirino della Russia – un più probabile bersaglio di bombardamenti” (NYT 18 Gen 2017). Eppure occupano un posto in basso nella “Graduatoria degli Alleati USA” (NYT 7 Feb 2017); i tre in testa sono Canada, Inghilterra e Australia (i tre in testa tra i nemici: Nord Corea, Iran, Russia). E ancora “gli USA minacciano di punire gli Alleati sul voto all’ONU (IPS 7 Feb 2017)”. Considerando questo atteggiamento e l’emarginazione degli USA, per quanto tempo rimarranno “alleati”?

Charles Glass, “How Assad Is Winning”[In che modo Assad sta vincendo] (NYRB 23 Feb 2017): la soluzione del conflitto nazionale è una somma di soluzioni locali, facendo uso della superiorità locale e offrendo protezione agli avversari locali che depongano le armi; governo e avversari a trarre entrambi un vantaggio dai pedaggi per il controllo delle vie di comunicazione. Israele non riuscirà ad avere una Siria fatta a pezzetti; gli USA non riusciranno ad avere un governo sunnita; la Turchia non avrà il controllo dei Curdi; la Russia manterrà la sua base aero-navale. Colombia, attenzione: questa potrebbe essere anche la vostra alternativa ai bombardamenti degli USA. Politicamente il mondo è multipolare, non è diretto da superpotenze. L’Occidente vuole il potere-sugli-altri e perde il potere-su-di-sé; altri hanno più Auto-controllo, non Altrui-controllo. Economicamente come funziona tutto questo?

Come debito. Il rapporto debito/PIL è: USA 98.3%, Cina 8.2%, India 23.0%, Russia 29.2%, e per molti sopra il 100% (Wikipedia “World Debt Clock”, L’orologio del debito mondiale). La bilancia commerciale degli USA nel 2016 è stata di -$0.7 trilioni (1 trilione = mille miliardi), in Cina è stata -$349 miliardi, in Messico -$64 miliardi (Fortune, 1 Mar 2017). Per gli USA nel 2016 l’interesse annuale sui prestiti è stato $241 miliardi; la proiezione al 2027 è $768 miliardi. Trump cancellerà unilateralmente il debito? Oppure bombarderà i creditori affinché lo cancellino?

Un altro fattore chiave è la speculazione nell’economia finanziaria – in contrapposizione all’investimento nell’economia reale – consistente in serie di prodotti derivati con super-commissioni. Se i prodotti derivati dalla droga sono illegali e biasimati, perché non farlo anche con i derivati finanziari?

Il rapporto debito/PIL della Cina all’8.2% tra i 30 stati in elenco. In che cosa è diversa la politica economica della Cina da quella dell’Occidente? Una prima semplice formulazione: è qualitativa, attenta alle “innovazioni”, non quantitativa, concentrata sulla “crescita”. The Economist Intelligence Unit, The World in 2017 (L’unità per la raccolta di informazioni dell’Economist, Il Mondo nel 2017) non riesce ad apprendere nuove qualità, è troppo preoccupata dalla crescita quantitativa.

Meno semplicisticamente: questa differenza origina dalle fondamenta. L’Occidente ha il mito della creazione, del sistemare le cose, con cambiamento quantitativo; la Cina ha una dialettica senza fine, nuovi oloni (moduli autonomi/insiemi), con nuove realtà. I due modi di pensare portano a previsioni che si realizzano in quanto annunciate.

Chi scrive teorizzò una Cina che cambia da un sistema distributivo a un sistema in crescita e poi a ritroso a cicli di nove anni, dal 1949 fino al 1989; con una pausa tra il 1976 e il 1980 che segue la morte di Mao e precede la rivoluzione capitalista promossa da Deng.

Quella teoria non è più valida. A partire dal 1989 il sistema di valori è stato finalizzato alla distribuzione: che solleva al livello dell’Occidente un intero settore – ora sotto Xi Jinping quello delle campagne arretrate – o una sua parte; o che semplicemente significa più consumo. Una crescita del 6% non consente alla Cina neppure di essere tra i primi dieci paesi a rapida crescita.

China Daily (27 Feb 2017): il presidente Xi Jinping si avvale della sua esperienza nei villaggi per predisporre programmi che ne migliorino le condizioni, “sbalordito che ci fossero ancora dei luoghi in una situazione così disagiata e difficile dopo tanti anni di riforme e di apertura”. Problemi: la salute, l’istruzione. Ma in Occidente il caratteristico comunicato su Xi riguarda le lotte di potere all’interno del Partito Comunista, perdendo di vista provvedimenti che interessano milioni di persone.

USA: The Economist (p. 99) riferisce che “Negli ultimi tempi gli Americani – incluse le classi sociali più povere – hanno fruito di un notevolissimo aumento dei redditi”. Migliore distribuzione, eccellente; ma “la ricchezza degli 8 uomini più ricchi al mondo corrisponde a quella di metà della popolazione mondiale” (NYT 18 Gen 2017), di costoro 6 sono Americani (uno è Spagnolo, Ortega; uno è Messicano, Slim); 3 dei 6 sono i fondatori di Microsoft-Amazon-Facebook, e questo ci dice come Internet stia cambiando il mondo in cui viviamo.

Ma gli USA esercitano un’egemonia economica: la Lex Americana ha sottratto a società europee 40 miliardi di dollari in sanzioni da pagare alle autorità USA (Le Monde Diplomatique Gen 2017). La Legge statunitense del 1977 sulle Attività Straniere Fraudolente fu estesa alle aziende straniere nel 1998; e parimenti le leggi che proibiscono il commercio con gli stati che sono sotto embargo USA. La legge statunitense è extra-territoriale, e così sono giudici e tribunali USA, CIA-FBI-NSA sono la polizia nelle ambasciate USA. Gli stati che devino dalle norme USA, allorché ricorrano a boicottaggio e pratiche commerciali nella propria politica estera, rischiano i propri interessi in USA e preferiscono non sfidarli.

Infine, quale conclusione? L’enorme squilibrio USA: non vincono più alcuna guerra, hanno minore influenza politica, sono economicamente in bancarotta, però ancora potenti, culturalmente influenti sul mondo intero. Una politica statunitense saggia prenderebbe debitamente atto dei due ultimi aspetti; una politica dissennata farebbe Di Nuovo Grande l’America, militarmente-politicamente, come vuole Trump. Lascia perdere quel “Di Nuovo”, Mr. Trump, Fa Grande l’America! Funzionerà.

E una politica mondiale saggia? Prenda atto del declino militare-politico dell’ultima superpotenza, si opponga alla lex americana, consideri il $USA alla pari delle altre valute – in panieri con le altre oppure no – e la federal reserve USA alla pari delle altre banche centrali. Dall’esterno riporti gli USA alla normalità.

E crei equivalenti mondiali, a livello ONU, di Internet, etc. quali parti di un comune patrimonio dell’umanità, come gli oceani e lo spazio, al di là di una proprietà statale. Con profonda gratitudine per il creativo, innovativo talento degli Stati Uniti–tutti immigrati.

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Titolo originale: World Politics-Economics Right NowTRANSCEND Media Service

Traduzione di Franco Lovisolo per il Centro Studi Sereno Regis

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