(Italiano) Camminatori e Camminatrici per la Pace e Il Disarmo

ORIGINAL LANGUAGES, 14 Aug 2023

Silvia Berruto – TRANSCEND Media Service

La Camminata da Maresca a Sant’Anna di Stazzema, 6-12 Agosto 2023

Camminare è un atto politico.

13 ago 2023 – Una azione a matrice e a pensiero nonviolenti.

La camminata per la Pace e il Disarmo 2023, partita il 6 agosto scorso da Maresca, sita sull’Appennino pistoiese, è terminata il 12 agosto a Sant’Anna di Stazzema.

Inizio del cammino.
© Photo Camminatori e camminatrici per la Pace e il Disarmo, 7 agosto 2023

I camminatori e le camminatrici hanno dichiarato, prima della loro partenza, che avrebbero ‘’camminato l’antifascismo’’ in un percorso che si snoda fra luoghi della storia e della memoria dell’Appennino tosco-emiliano.

Camminare l’antifascismo, ispirato dall’esperienza della camminata, è il titolo dell’ultimo libro, scritto dal giornalista-attivista-camminatore Lorenzo Guadagnucci: Camminare l’antifascismo. La memoria come ribellione all’ordine delle cose.

«Motivo principale della camminata, forse, è che vivendo in uno spazio pubblico che spinge a pensare il meno possibile, è sempre fondamentale prendersi il tempo per avere ritmi diversi e la possibilità di andare un po’ più in profondità nelle cose.

Alla fine la camminata è un tirarci fuori da questo vortice del non pensare, del rimanere sulla superficie delle cose, magari distratti da questa o quella vampata di pseudo-dibattito, è quindi riprendersi lo spazio e il tempo per ragionare su qualcosa che ci sembra fondamentale: trovare le motivazioni più profonde nel desiderio che comunque abbiamo di voler cambiare questo stato delle cose che non ci piace.

Sappiamo che in quella memoria, in quella tradizione che abbiamo messo a fuoco nel tempo dell’antifascismo e della Resistenza, tante ragioni ci sono ancora.

E quindi torniamo lì con le consapevolezze che sono sempre nuove nel presente, nell’attualità.

Per cui, per noi, credo che camminare alla fine sia questo.

Dopodiché le diamo ogni anno sempre dei contenuti nuovi».

Così precisa il senso della camminata Lorenzo Guadagnucci, camminatore.

Osservo che ci sono stati cambiamenti del percorso e che sono numerosi i contributi di docenti universitari, di storici, di giornalisti.

Quest’anno è da segnalare la presenza di alcuni membri del Collettivo di Fabbrica dell’ex GKN di Campi Bisenzio.

Per evitare il rischio, sempre incombente, della ritualità, sono stati inseriti, nuove tappe e nuovi temi sui quali riflettere.

«Noi sappiamo che la tradizione antifascista è stata inghiottita dalle cerimonie che alla fine diventano abbastanza fini a se stesse.

E spesso l’antifascismo, è un po’ la critica che facciamo, è enunciazione e non pratica.

E’ molto facile enunciare.

Tanti soggetti, tante parti politiche si sono accontentate, nel tempo, delle enunciazioni dell’antifascismo.

Noi, invece, pensiamo che sia azione. Vogliamo che sia azione.

[…] Ci siamo accorti studiando che anche l’atto del camminare, quindi il percorrere i luoghi, offre tantissimi spunti di riflessione, molto diversi fra di loro. Lo sappiamo e quindi lo vogliamo anche mettere in pratica.

Cambiare percorso significa incontrare cose nuove».

Quest’anno i temi per la riflessione sono stati scelti a partire anche dalle spinte dell’attualità.

All’insegna della partecipazione. Più precisamente dell’autogestione, dell’autogoverno.

«È per questo che siamo partiti con questa connessione, che potrebbe sembrare un po’ azzardata, ma che così poi azzardata abbiamo capito non essere, fra l’esperienza presente del progetto di recupero di una fabbrica, la GKN di Firenze, che è una delle esperienze più interessanti che ci sono attualmente in Italia: di attivismo, di pensiero, di azione, e l’esperienza di autogoverno che fecero i Partigiani non troppo distanti dai luoghi che siamo abituati a frequentare, la Repubblica di Montefiorino (sulla montagna modenese, ndr) che fu una Repubblica partigiana per un paio di mesi».

Montefiorino si autoproclamò indipendente il 18 giugno 1944.

La ‘seconda’ Repubblica di Montefiorino rimarrà zona libera sino alla Liberazione.

«C’è questa esperienza, forte, di recupero di una tradizione che la sinistra sociale ha avuto nel suo passato…la classe operaia, se vogliamo.

E poi ha avuto anche questa espressione del mondo partigiano che ritorna in questa esperienza della GKN con un messaggio molto forte anche di rottura di queste presunte regole economiche e anche di dimostrazione del fallimento della classe imprenditoriale in questo momento storico: quindi un’esperienza che ci premeva mettere a fuoco.

Quest’anno abbiamo pensato di fare questo percorso che, come al solito, cerchiamo di arricchire con gli strumenti di conoscenza ».

Il primo giorno c’è stato un incontro a Maresca con ospiti di spessore culturale: lo storico Mirko Carrattieri che è stato tra i fondatori e direttore del Museo di Montefiorino, rappresentanti del collettivo di Fabbrica dell’ex GKN, il Professor Leonard Mazzone, ricercatore, che ha affiancato il Collettivo nella costruzione della Cooperativa che sta nascendo – la GFF – che sta attivando un progetto di reindustrializzazione della fabbrica, in qualche modo sostituendosi all’ ‘’assenteismo, non innocente, della proprietà».

Da sinistra Mirko Carrattieri, Lorenzo Guadagnucci, Matteo Moretti e Danio Dainelli del Collettivo di fabbrica ex GKN, Leonard Mazzone.
© Photo Camminatori e camminatrici per la Pace e il Disarmo, Maresca, 6 agosto 2023

«È un modo per mettere in pratica, per portare alla luce, la connessione che c’è tra l’antifascismo storico e il presente».

Il gruppo dei camminatori e delle camminatrici per la Pace e il Disarmo sta progettando anche di diventare azionista della futura cooperativa poiché è prevista dallo statuto la presenza di soci finanziatori.

Saluto di Luca Marmo Sindaco di San Marcello Piteglio e Presidente della Provincia di Pistoia © Photo Camminatori e camminatrici per la Pace e il Disarmo, Il Poggiolino, 7 agosto 2023

Il 12 agosto, all’alba, ancora una volta di sabato, come nel 1944, i camminatori e le camminatrici sono saliti, in silenzio, fino alla Vaccareccia in memoria delle donne e dei bambini trucidati dai nazisti e delle donne e dei bambini che sono lasciati affogare nel Mediterraneo.

Li ha guidati Lorenzo Guadagnucci.

Sant’Anna di Stazzema è nell’anima.

Noi, donne e uomini liberi, dobbiamo la nostra Libertà ai Partigiani, a tutte e a tutti coloro che hanno gettato le basi morali della Repubblica e della Costituzione Italiana.

In questo senso, per storia e memoria, camminare è un’utopia concreta.

«Sono gli ideali, le convinzioni profonde a dare senso alla vita: alla vita i molti se non di tutti.

Soprattutto oggi, in un mondo così cinico, governato dal tornaconto personale, camminare inseguendo l’utopia è una forma di salvezza.

L’utopia può diventare una bussola e proteggere dalle pressioni esterne, creando uno spazio mentale intangibile.

Forse coltivare l’utopia è il solo modo rimasto per occuparsi di politica, dopo il cosiddetto crollo delle ideologie» sostiene Eduardo Galeano, citato in parte, in quarta di copertina di ‘’Era un giorno qualsiasi. Sant’Anna di Stazzema, la strage del ’44 e la ricerca della verità. Una storia lunga tre generazioni’’. Lorenzo Guadagnucci, Terre di Mezzo Editore, 2016.

Nella consapevolezza che l’utopia è come l’orizzonte: cammino due passi e si allontana due passi. Cammino dieci passi e si allontana dieci passi. L’orizzonte è irraggiungibile.

E se ci domandiamo a cosa serve l’utopia? La risposta di Galeano è ancora una base sicura. «Serve per continuare a camminare».

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 Silvia Berruto è membro della rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente, giornalista contro il razzismo, antifascista, amica e persuasa della nonviolenza.

® Riproduzione riservata

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