(Italiano) Ritorno di Gaza

ORIGINAL LANGUAGES, 1 Apr 2024

Johan Galtung | Centro Studi Sereno Regis –TRANSCEND Media Service

Gaza 2009 – Centro Studi Sereno Regis

[Dal capo-redattore TMS: Johan Galtung scrisse Ritorno di Gaza, editoriale embrionale, nel 2009; viene ripubblicato ora per offrire un contesto a Gaza 2024. Che cos’è cambiato? Che cosa resta lo stesso? Che cosa è passato? E se…?]

12 gennaio 2009 – Oltre l’immane tragedia umana in svolgimento nell’atrocità di Gaza, prende forma una domanda: i dirigenti israeliani, politici e militari, hanno perso del tutto il lume della ragione? Un maglio per un mal di denti, quelle punture d’ago di razzi lanciati per rabbia, 8 uccisi – e allora ne uccidono 800? Dov’è la sofisticazione dell’attacco all’Egitto, studiata per coincidere con l’ingolfamento dei suoi dirigenti militari negl’ingorghi mattutini del Cairo? O il bombardamento di Beirut nel 1982, da aerei posizionati fra il sole e l’artiglieria antiaerea?

Gli israeliani vogliono eliminare i missili? Comprensibile, e fattibile: con negoziati seri con l’OLP e Hamas con tutte le carte sul tavolo, anche una Comunità del Medio Oriente, guidata dalla saggezza di E.Olmert nel governo Olmert [2006-2009, con 1° ministro musulmano -R.Majadele, precedente il 1° governo Netanyahu – ndt/Wikipedia] (Editoriale del 5 gen. 2009). Ma purtroppo aldilà delle capacità di comprensione degli stati ipermilitarizzati in reciproco sostegno, insensibili a sofferenze che non siano le proprie, sui pendii scivolosi di imperi regionali e addirittura mondiali decadenti.

Se fossero stati seri nel voler liberarsi dei razzi [palestinesi], potevano esserci buone ragioni d’accettare la teoria del contrabbando nei tunnel sotto il confine Egitto-Gaza. Diversamente dal Libano montuoso, Gaza non può quasi svilupparne una propria capacità produttiva. E allora perché non un attacco breve e decisivo di teste di cuoio, devastante sì per i tunnel ma per poche persone. Israele ne conosce l’ubicazione.  Ma l’attacco offenderebbe la sovranità egiziana? Quella non è mai stata una gran preoccupazione israeliana, come quando Tunisi fu invasa a suo tempo per un attacco breve e decisivo ai dirigenti OLP. Magari con la minaccia di por fine alla mangeria annuale del Cairo per [gli accordi di] Camp David se protestano o non partecipano? Nulla del genere, nessun dubbio sul tavolo dei decisori, è stata la strategia scelta.

Come riferito ad AlJazeera dal bravo medico norvegese Mads Gilbert, non solo Israele uccide a man salva, ma usa munizioni che causano brutte ferite. “Non miriamo ai civili” dice l’IDF. Prego, con 1,5 milioni di persone ammassate in uno spazio minuscolo sotto assedio e nessuno scampo, quasi ogni bomba/proiettile d’artiglieria colpisce non-militanti. Quasi metà degli uccisi sono donne e bambini, e i bambini un terzo del totale. “Non intenzionale”, “non bersaglio”, non regge, non vale.

Gaza: bombarda, martella con l’artiglieria, bombarda = uccidi, ammazza, uccidi.

E non certo ovunque efficace come sarebbe stata quell’operazione di truppe scelte, che avrebbe annullato le scorte: sicché continuano tuttora i lanci di missili piuttosto innocui. E la Fase 3 dell’ operazione, cioè penetrare nelle cucine e simili da dove proverrebbero, vuol dire stanza per stanza, corpo-a-corpo della specie più brutale, modello Fallujah, magari con [l’uso di] fosforo bianco: altre atrocità, altra strage. E Israeli uccisi, presi prigionieri e sbattuti via, si spera non trattati orrendamente come loro trattano la gente di Gaza.

Conclusione 1: come operazione Intesa a proteggere Israele dai razzi, la strategia scelta è sfacciatamente irrazionale.

Conclusione 2: aldilà della irrazionalità-stupidità: è tutto intenzionale, compresa l’uccisione di donne e bambini. In che modo?  Liberarsi di Hamas implica anche chi li ha eletti, chi ne genera i figli, o chi voterà per loro una volta cresciuto. In altre parole: genocidio; il genus sono il milione e mezzo di gazawi. Si oltrepassa il limite fra guerra e genocidio quando fra e vittime ci sono donne e bambini, inevitabili data la strategia come in Iraq scelta.

E/o: punizione collettiva con rappresaglie di 100 a 1 utilizzate dai nazisti tedeschi durante la seconda guerra mondiale, anche con pena capitale, per aver sfidato Israele, quindi anche a mo’ di messa in guardia verso altri in altri paesi (Libano, Siria,…): siamo capaci di spietatezza illimitata!

E/o: la strategia dei terroristi di stato, come USA/UK e Israele, e terroristi [comuni] come Al Qaeda e Hamas, suppone che i colpiti, nella Germania nazista, a Gaza, in USA o Israele insorgano contro le politiche dei propri capi, considerandoli la causa delle proprie sofferenze. Sbagliato. Insorgono contro i terroristi come la causa. Israele rafforza Hamas come Hamas unific Israele; non per sempre ma almeno finché dura il macello.

Gaza: bombarda, martella con l’artiglieria, bombarda = uccidi, ammazza, uccidi.

La conclusione 1 era che i mezzi scelti erano inadeguati all’obiettivo. La conclusione 2 è che l’obiettivo è quanto mai inadeguato. Si consideri quanto segue. Ci sono due tendenze in atto:

Prima, Israele s’avvicina all’obiettivo dichiarato: fine dei lanci di razzi e di Hamas, preferibilmente sotto monitoraggio internazionale.

Seconda, la reazione al mezzo genocida impiegato, che esplode in manifestazioni in tutto il mondo e in seria considerazione di boicottaggio e rottura dei rapporti diplomatici. Come gli USA in Iraq, Israele può anche aver sperato che la gente insorgesse contro Hamas, e in una rapida vittoria. Ma tale vittoria li elude e le proteste aumentano, come pure le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU.

Conclusione 3: Israele perde questa guerra, come quella del Libano nel 2006. E più ancora: nessuno a Gaza accetterà il monitoraggio internazionale; Hezbollah ha condiviso il potere, Hamas no.

E noi che crediamo nel diritto all’esistenza di un Israele pre-1967, non il risultato attuale, siamo di fronte a un dilemma. Speriamo che il giudaismo morbido di Spinoza e Buber prevalga, un giudaismo di dialogo talmudico, non uno arcigno torah-sionista alla Jabotinsky. Liberatevi dal sionismo – la disgrazia – per salvare il giudaismo.

Israele, bada: nel dicembre 1987 ti sei trovato di fronte a un’intifadah sassaiola. Nel dicembre 2008 invece missili da sud e da nord. E poi che altro? La fossa che stai scavando per te stesso.

Ritorno di Gaza

Foto koldo | GAZA, Bombardamenti israeliani del 2009 (CC BY-NC-ND 2.0)

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Johan Galtung, professore di studi sulla pace, Dr. hc mult, è il fondatore della Rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente e rettore della TRANSCEND Peace University-TPU. Prof. Galtung ha pubblicato 1.670 articoli e capitoli di libri, più di 500 editoriali per TRANSCEND Media Service-TMS, e 170 libri su temi della pace e correlate, di cui 41 sono stati tradotti in 35 lingue, per un totale di 135 traduzioni di libri, tra cui 50 Years-100 Peace and Conflict Perspectives, ‘pubblicati dalla TRANSCEND University Press-TUP.

Original in English: Gaza Redux – TRANSCEND Media Service

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