(Italiano) Gli umani si trastullano mentre l’umanità brucia: sarà una morte a breve o schiavitù transumana?

ORIGINAL LANGUAGES, 1 Jul 2024

Robert Burrowes | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

Foto di Ryoji Iwata su Unsplash

– Confrontati da un attacco ben coordinato e multidimensionale alla nostra umanità – l’identità di Homo Sapiens, la nostra libertà e addirittura la nostra esistenza – la gran parte degli umani si ritrae timorosa; e in tale stato, incapace di resistere.

Nonostante la tecnocrazia in rapida avanzata che sta sistematicamente spopolando l’umanità e assumendo il controllo di chi sopravvive, la minaccia di guerra nucleare fra NATO e Russia poiché la NATO reagisce follemente all’imminente vittoria russa sull’Ucraina, la continua distruzione dell’economia mondiale e la minaccia di guerra più vasta appena celata dal genocidio in televisione condotto da Israele contro i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania, che la comunità internazionale ufficiale è del tutto impotente a fermare, i più restano inconsapevoli della gravità di queste minacce e dell’impiccio generale in cui si trova l’umanità, e si ritraggono dietro il chiacchericcio e il balbettio della vita quotidiana, confortati da quanto sia familiare.

Per una sinossi di alcune minacce chiave tecnocratiche, politiche e altre, si veda ‘We Are Being Smashed Politically, Economically, Medically and Technologically by the Elite’s “Great Reset”: Why? How Do We Fight Back Effectively?’[Veniamo annientati politicamente, economicamente, medicalmente e tecnologicamente dal delle élite. Perché? Come ribattiamo effettivamente?] e per trattare di altre meno note, come quelle poste da geo-ingegneria, biologia sintetica e intelligenza artificiale, si veda Geoengineered Transhumanism: How the Environment Has Been Weaponized by Chemicals, Electromagnetism & Nanotechnology for Synthetic Biology [Transumanesimo geoingegnerizzato: come si è mutato in arma l’ambiente con composti chimici, elettromagnetismo & nanotecnologia per la biologia sintetica], guardando anche ‘AI Exterminating Humans Through Synthetic Biology’ [L’AI stermina gli umani mediante la biologia sintetica].

Per un campionario di commenti esperti sul rischio di guerra nucleare fra NATO e Russia, si veda ‘Press Release – RED ALERT: Ukrainian Strike on Russian Early Warning Radar Threatens To Unleash Nuclear World War’, ‘To Avoid Nuclear War, Putin Needs to be a Little Crazier’, ‘Ukraine’s NATO Allies Dragging World Into Nuclear Armageddon’ [Comunicato stampa – ALLERTA ROSSA: l’attacco ucraino al radar russo di Avvertimento Precoce minaccia d’innescare una guerra nucleare mondiale. Per evitare la guerra nucleare, bisogna che Putin sia un po’ più azzardato. Gli Alleati NATO dell’Ucraina trascinano il mondo in un Armageddon nucleare] e ‘Watching Washington Foment Nuclear War’ [Osservando Washington fomentare la guerra nucleare].

Per una sintesi del perché e come l’economia globale venga ‘trasformata’ come parte del programma delle élite, si veda ‘Ransacking the World Economy Until “You’ll Own Nothing”. Part 1: 5,000 Years Setting the Stage’[Il saccheggio dell’economia mondiale finché “non si possegga nulla” – 1^ parte: 5000 anni di preparativi dello scenario] e ‘Ransacking the World Economy Until “You’ll Own Nothing”. Part 2: The Coup de Grâce: The Great Reset’ [Idem – 2^ parte: Il colpo di grazia: il Gran Reset].

E per commenti ponderati sulla spinta ad espandere il genocidio che si sta infliggendo ai palestinesi per una guerra in Medio Oriente, si veda ‘Expanding Middle East War. Planned US-Israeli Attack on Iran, The War on Energy, Strategic Waterways: Genocide is on The Drawing Board of the Pentagon. The Zionist Lobby is firmly aligned with U.S. Foreign Policy’ [Guerra mediorientale in espansione. Attacco programmato USA-israeliano all’Iran, la guerra per l’energia e le vie d’acqua: il genocidio è sul tecnigrafo del Pentagono. La lobby sionista è saldamente allineata alla politica estera USA] e ‘Israel’s War on Palestine. Escalation in the Middle East. Towards a World War III Scenario? The Future of Humanity’ [La guerra d’Israele alla Palestina. Escalation in medio oriente. Verso uno scenario da 3^ Guerra Mondiale? Il futuro dell’umanità].

Purtroppo inoltre, quasi tutti i commentatori seri che osservino o anche analizzino una o più di queste minacce incalzanti non offrono alcun messaggio di resistenza o d’incoraggiamento ad usare i canali delle élite. Priva delle nozioni per resistere efficacemente, qualunque ‘resistenza’ si tenti quasi invariabilmente si conforma a metodi approvati dalle élite che ne garantiscono l’assorbimento e la dissipazione. Si veda ‘The Elite Coup to Kill or Enslave Us: Why Can’t Governments, Legal Actions and Protests Stop Them?’[Il colpo di mano delle élite per ucciderci o schiavizzarci: perché non le possono fermare né governi, né azioni legali né proteste?].

Perciò, dopo aver osservato virtualmente tutti gli umani mancare di reagire seppur alla lontana in modo adeguato alle minacce predominanti di qualunque dato periodo per oltre 50 anni nonostante i miei sforzi di mobilitare una risposta strategica in molte occasioni, non è sorprendente l’impavida impotenza di gran parte degli umani nel contesto attuale. Si veda, per esempio, ‘Rage Against the War Machine: What Rage? “When will they ever learn?”’[Rabbia contro la macchina di guerra: quale rabbia? “Quando mai impareranno?”].  E quindi, ciascuno di noi sta al bordo o di nessun futuro o di un futuro indegno di essere vissuto con le rare urla di avvertimento che a fatica sfuggono agli angusti confini di quegli occasionali media progressisti consci prime di essere soverchiati dall’irragionevole chiacchericcio dei commenti malinformati e irrilevanti. Purtroppo, non può essere altrimenti.

Proprio come il tipico bambino interminabilmente sottoposto a violenza visibile, ‘invisibile, ‘assolutamente invisibile’ (si veda in proposito ‘Why Violence?’ [Perché la violenza?] e Fearless Psychology and Fearful Psychology: Principles and Practice [Psicologia impavida e pavida: principi e prassi] alla lunga impara che la resistenza gli attira solo ulteriore violenza, virtualmente tutti gli adulti hanno imparato a sottomettersi alla violenza – diretta, strutturale e culturale (si veda ‘A Structural Theory of Imperialism’[Una teoria strutturale dell’imperialismo] e ‘Cultural Violence’[Violenza culturale] gli venga inflitta dagli agenti delle élite.

Oltre l’esperienza infantile di ‘terrorizzazione’ pressoché interminabile (etichettata come ‘socializzatione’), l’ Elite dispiega anche un’ampa serie di strumenti per assicurarsi la sottomissione. Si veda ‘The Elite’s 5,000-Year War on Your Mind is Climaxing. Can We Defeat it?’ [La guerra di 5.000 anni alla tua mente sta arrivando al culmine. Possiamo sconfiggerla?]. E fra quei pochi che non si sottomettono tranquillamente, come i bambini, i più si lamenteranno impotenti col loro aguzzino, sia pure in forme svariate – una petizione a un’autorità superiore (datore di lavoro, governo, agenzia internazionale), una manifestazione, una sfida legale – e taluni si lasceranno andare a vili atti di sabotaggio.

Purtroppo, gran parte della gente percepisce semplicisticamente questo tipo d’attività equivalente all’azione strategicamente efficace. Si veda ‘The Elite Coup to Kill or Enslave Us: Why Can’t Governments, Legal Actions and Protests Stop Them?’ [Il colpo di mano delle élite per ucciderci o schiavizzarci: perché non le possono fermare né governi, né azioni legali né proteste?]. Pochi sono in grado di analizzare riflessivamente che cosa renda possibile la violenza e come potrebbe essere efficacemente contrastata con una strategia che ne mini le fondamenta utilizzando l’azione nonviolenta. E i pochi che hanno la capacità di percepirne il potenziale e parteciparvi, [esitano] poiché comporta notevole pensiero, autodisciplina, cambiamenti di comportamento personale e talora coraggio.

Risolvere i conflitti con la strategia nonviolenta

Qualunque attenta considerazione delle minacce a un futuro umano significativo e sostenibile rivela una  configurazione incredibilmente complessa di conflitti, alcuni decisivi dei quali — il rischio di guerra nucleare, la distruzione dell’economia globale, il genocidio in Palestina, la tecnocrazia in avanzamento – brevemente accennate prima. E dev’essere affrontato ciascuno di essi, non solo quelli citati. Ecco quindi i miei pensieri su come giungere a risoluzione in molti campi, cominciando dal loro fondamento comune.

Se vogliamo persone potenti in grado di rispondere strategicamente e nonviolentemente ai conflitti nella propria vita, dobbiamo smettere d’indurli all’obbedienza terrorizzandoli nell’infanzia credendo di star semplicemente ‘socializzandoli’. Come? Si veda ‘My Promise to Children’[La mia promessa ai bambini].

Se vi sembra aldilà della vostra portata, verificatene il valore per voi stessi di ‘Putting Feelings First’. [Mettere per primi i sentimenti].

Se leggete qualcuno dei link agli articoli chiave succitati, saprete che la mia analisi mi ha condotto ad attribuire la responsabilità per le varie calamità – la tecnocrazia in avanzamento, la distruzione economica, le guerre, il genocidio in Palestina (fra l’altro) all’Elite Globale. che è fuori di senno. Si veda ‘The Global Elite is Insane Revisited’[L’Elite Globale è fuori di senno, rivisitata].

Dunque, aver a che fare con conflitti mondiali importanti richiede strategie che tengono conto di questo fatto e non suppongano semplicemente che li si possa trattare ignorandolo o utilizzando canali controllati dall’Elite come governi, organizzazioni e sistemi legali internazionali. Né che ci si possa influire partecipando a una manifestazione, per quanto queste siano da sempre benvolute. Il potere nel nostro mondo è un ‘ponte di nave equipaggiato ad arte’. Non possiamo vincere se giochiamo con le regole dell’Elite.

Dobbiamo perciò mobilitare gente ‘comune’ per agire strategicamente al di fuori delle regole di ‘gioco’ dell’ Elite.

Per fermare il genocidio in Palestina, si veda ‘Nonviolent Strategy to Halt the Genocide in Gaza, Liberate Palestine and Defeat the Global Technocracy’.

E per addentrarsi nella guerra in Ucraina e in come porvi fine, si veda ‘The War in Ukraine: Understanding and Resisting the Global Elite’s Deeper Agenda’[La guerra in Ucraina: capire e contrastare l’agenda profonda dell’Elite Globale] e ‘The War to End War 100 Years On: An Evaluation and Reorientation of our Resistance to War’[La guerra per mettere fine alla guerra per i prossimi 100 anni: valutazione e riorientamento della nostra resistenza alla guerra].

Per fermare la tecnocrazia avanzante e difendersi contro la perdurante distruzione dell’economia globale, si vedano i 30 obiettivi strategici in ‘We Are Human We Are Free’ con volantini (di una pagina) disponibili in 23 lingue.

E per leggere strategie nonviolente per fermare una gamma di altre minacce, comprese quelle poste dal 5G — in proposito: ‘Deadly Rainbow: Will 5G Precipitate the Extinction of All Life on Earth?’ [Arcobaleno letale: il 5G affretterà l’estinzione di ogni vita sulla Terra?] — si veda Nonviolent Campaign Strategy; con strategie generalizzate (facilmente raffinabili per uno specifico contesto) per terminare una varietà di minacce internazionali quali colpi di stato, genocidi, invasioni e occupazioni spiegate qui: Strategia nonviolenta di difesa/liberazione.

Conclusione

Il tempo è virtualmente scaduto. E’ presumibile che sia già troppo tardi per agire, efficacemente, per fermare il peggio di quanto sta avvenendo, che sia in Medio Oriente e Nord-Africa, Centr-Asia o a riguardo della tecnocrazia. E, ripeto, non per escludere una miriade d’altri conflitti, ambientali e d’altra natura, che potrebbero facilmente attrarre la nostra attenzione impegnata. Sarebbe certo stato meglio che agissimo ben prima. Tuttavia non mollo mai e spero quindi che altri facciano altrettanto, per qualsivoglia ragione.   Ma solo l’azione strategica, indipendentemente dal contesto, vale il tempo che le dedichiamo.

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Robert Burrowes, Ph. D., è membro della rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente ed è impegnato da una vita a comprendere la violenza umana e a porvi fine. Conduce estese ricerche dal 1966 in un tentativo di comprendere perché gli esseri umani siano violenti ed è un attivista nonviolento dal 1981.È autore di Why Violence? (Perché la violenza?). Siti web: (Charter)  (Flame Tree Project)  (Songs of Nonviolence) (Nonviolent Campaign Strategy) (Nonviolent Defense/Liberation Strategy) (Robert J. Burrowes) (Feelings First) Email: flametree@riseup.net

Original in English: Humans Fiddle as Humanity Burns: Will It Be Near-term Death or Transhuman Slavery? – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Go to Original – serenoregis.org


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