(Italiano) A lode del non-allineamento
ORIGINAL LANGUAGES, 9 Dec 2024
Johan Galtung | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service
– Questo editoriale, A lode del non-allineamento, è stato originariamente pubblicato il 22 marzo 2010 – #105. Lo riproponiamo per la sua rilevanza in quanto allusione a USA/NATO come terrorismo di stato da guerra nucleare per eccellenza.
Stiamo vivendo una battaglia mondiale contro il terrorismo; con nelle orecchie le parole dell’attuale Segretaria di Stato Hillary Clinton, allora, nel 2001 senatrice: “se non siete con noi (intendendo gli USA) siete coi terroristi” – non, più blandamente, “se non siete con noi siete contro di noi, no, siete i terroristi”: tertium non datur, nessuna terza possibilità, come essere contro entrambi, o a favore di entrambi – più originale, un’opzione per spacciatori di armi e doppie spie – o ancora, essere non-allineati, trattare i casi problematici su una concreta base caso per caso.
È molto quel che gli USA esigono. Non solo associarsi dietro di loro in coalizioni dei volonterosi, contro i mali sociali, come il terrorismo oggi e il bolscevismo ieri. Ma così facendo di fatto avallare la politica USA o almeno non criticarne il Leader poiché potrebbe indebolire la lotta, e accettare la mappa USA dei buoni e dei cattivi. Il primo punto contro i mali sociali si accetta facilmente, ma come procedure per ridurli o eliminarli è un altro paio di maniche.
Ma il secondo punto è più che problematico. E’ una copertura delle enormità dei crimini USA per il mondo, non solo gestire un sistema economico mondiale, l’ipercapitalismo, che uccide a milioni – strutturalmente – per fame e malattie facilmente prevenibili, ma mantenerlo globalmente con interventi, 244 dall’inizio con Thomas Jefferson, che a loro volta uccidono a milioni – direttamente.
Quel secondo punto, l’avallo implicito, è forse il più importante dal punto di vista di Washington. Lì tendono a pensare di poter trattare da soli l’attività uccisoria militare. Ma poi, salta fuori qualcuno d’accordo con l’Impero del Male e il Male terrorismo, senza però unirsi all’alleanza o alla coalizione. Un po’ come “una pestilenza su tutt’e due le vostre case”, perfino come “equiparare” bolscevismo e imperialismo, e terrorismo e terrorismo di stato. Che peraltro non sarebbe equo: imperialismo e terrorismo di stato uccidono ben di più.
E così è stato che abbiamo avuto il Movimento dei Non-Allineati (MNA), dal 1955 e 1961, rispettiv. Bandung e Belgrado. E abbiamo avuto i cinque neutrali-nonallineati (NNa), nella fascia nord-sud d’Europa fra i due blocchi: Finlandia e Svezia a nord, Austria e Svizzera nel centro alpino, Jugoslavia nel sud mediterraneo. Risaltano alcuni nomi: Kekkonen e Palme, Kreisky e Anonimo (i presidenti svizzeri), Tito e il suo architetto di politica estera Leo Mates.
Ed è così che oggi non abbiamo una fascia del genere di non allineati per le tre guerre USA attuali: al Terrorismo dal 2001, in Afghanistan, anche dal 2001, e in Iraq dal 2003. Ma sta prendendo forma, e più vigorosamente che con quei cinque paesi relativamente piccoli durante la Guerra Fredda, in Turchia-Iran, Russia-Cina. i paesi est-europei, che tanto beneficiarono da neutralità-nonallineamento durante la Guerra Fredda, oggi stanno accodandosi agli USA, nemico del proprio nemico, l’URSS. Ma non durerà a lungo.
Durante la Guerra Fredda, la Jugoslavia ruppe con l’URSS nel giugno 1948 senza ufficialmente passare agli USA, la Svizzera cavalcava la propria secolare neutralità come sede di convegni importanti, l’Austria fece lo stesso ma fornendo anche un modello di unificazione nonallineata – offerta anche alla Germania ma respinta da Adenauer. Parlavano tutti negativamente della gara negli armamenti delle due superpotenze, e la Svezia applicava lo stesso atteggiamento al loro nuclearismo e disinvoltura nel commettere grossi genocidi.
Ma fu la Finlandia, capace di parlare con tutt’e tre le parti, NATO, Patto di Varsavia e NNa, a sortire un miracolo: la Conferenza (poi Organizzazione) per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, C(O)SCE, a Helsinki nel 1972 (i preparativi) fino all’Atto Finale nel 1975.
Col che la Guerra Fredda avrebbe potuto concludersi. Ma lo schieramento affatto contro-producente di missili USA in cinque paesi NATO ritardò il processo di altri 14-15 anni. E gli USA odiavano il MNA e i neutrali-nonallineati in Europa. Loro preoccupazione non era risolvere qualcosa, come trovare un’alternativa alla cruda dicotomia fra ipercapitalismo e programmazione statale, agli interventi militari da ambo i lati, all’autonomia est-europea, governata né dall’Est né dall’Ovest; no, era solo vincere, e vedevano fra i piedi non solo Patto di Varsavia-URSS, ma anche i neutrali-nonallineati. E si rifecero dopo il crollo sovietico, incontrando a più che a mezzavia le élite dei 5 paesi NNa, che si scusavano e negavano addirittura i propri importanti ruoli di pontieri.
La Serbia rifiutò di smantellare la propria economia mista a favore della privatizzazione e fu costretta nel 1999 alla sottomissione da bombardamenti sotto vari pretesti. La Svizzera fu esposta al ricatto – non senza giustificazione –- centrato sul proprio sistema bancario. L’Austria parve scusarsi ma non è (ancora) entrata nella NATO, come i componenti dell’ex-Jugoslavia. Palme fu ucciso, ovviamente, nel 1986 – da una triade di agenti fuori servizio CIA-FBI, dall’ala destra della Polizia Sicurezza di Svedese (Säpo) e la pedina-zimbello (come Lee Harvey Oswald) Petersson. E la Svezia volse le spalle a Palme come un contaminato dall’essersi rassegnato a fedele pro-USA.
E la Finlandia: che lamentò di non aver avuto scelta, con mezze scuse e volgendo le spalle a Kekkonen, trovandogli qualche aspetto negativo: zanzare che orinavano su quel gigante, non per questo aumentando granché di stazza.
Nel complesso tutt’e cinque s’affiancarono al “vincitore”, con logica da sistema statuale, purgandosi col superamento del successivo test di lealtà/devozione, contro il terrorismo. Un triste spettacolo date le atrocità dell’Impero USA (1), e la copertura di quelle come pure dell’alleato – nonché omologo su scala regionale! – Israele. Avrebbero dovuto invece pretendere la propria parte di encomio per l’aver posto temine alla Guerra Fredda, avvicinando le parti coinvolte, come modelli di una Terza Via – che è come la storia li considererà.
Speriamo che gli odierni inframmezzi/interposti finiscano per non favorire né il terrorismo [artigianale?] né quello di stato. Possiamo benissimo farne a meno.
(1) V. il mio The Fall of the US Empire – And Then What? (Indagine con Diane Perlman, transcendus@gmail.com)
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Ulteriori letture:
Emergence of a New Non-Alignment
Vijay Prashad | 19 Jun 2023
Key Nations Don’t Want to Follow the US on Russia, China Policies
Dave DeCamp | 8 May 2023
Putin Skewers US Ineptitude
Ray McGovern | 7 Nov 2022
The Non-West Coalesces
Patrick Lawrence | 17 Oct 2022
Why Nonalignment Is an Urgent Imperative for the Global South
Nontobeko Hlela | 9 May 2022
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Johan Galtung (24 ottobre 1930-17 febbraio 2024), era professore di studi sulla pace, Dr. hc mult, e è stato il fondatore della Rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente e rettore della TRANSCEND Peace University-TPU. Prof. Galtung ha pubblicato 1.670 articoli e capitoli di libri, più di 500 editoriali per TRANSCEND Media Service-TMS, e 170 libri su temi della pace e correlate, di cui 41 sono stati tradotti in 35 lingue, per un totale di 135 traduzioni di libri, tra cui 50 Years-100 Peace and Conflict Perspectives, ‘pubblicati dalla TRANSCEND University Press-TUP.
Original in English: In Praise of Nonalignment – TRANSCEND Media Service
Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis
Go to Original – serenoregis.org
Tags: Anti-hegemony, Anti-imperialism, Arms Industry, BRICS, China, European Union, NATO, Nonalignment, Nuclear war, Russia, Scandinavia, State Terrorism, Terrorism, USA, War Economy, West
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