(Italiano) Geopolitica della follia dell’Elite (Parte 3): La pericolosa fissa che i governi, BRICS compresi, siano sovrani e possano fermare la presa di potere tecnocratica

ORIGINAL LANGUAGES, 3 Feb 2025

Robert Burrowes | Centro Studi Sereno Regis – TRANSCEND Media Service

Foto di Jezael Melgoza su Unsplash

– Mentre l’ordine della geopolitica viene rapidamente riplasmato per meglio servire gli interessi dell’Elite, gran parte degli analisti che scrivono in merito vengono indotti a percepire i BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e SudAfrica, recentemente estesi ad Egitto, Etiopia, Indonesia, Iran ed Emirati arabi Uniti) come una sorta di ‘alternativi’. Si veda, ad esempio:

L’asserzione di Ben Norton che i ‘BRICS… cambieranno il mondo’ in ‘BRICS expands with 9 new partner countries. Now it’s half of world population, 41% of global economy’.

L’asserzione del professor Jeffrey D. Sachs che ‘i BRICS sono… una potenziale apertura ad un ordine mondiale ben più pacifico e sicuro…. [e] possono essere una manna per tutti i paesi’ in ‘The BRICS Summit Should Mark the End of Neocon Delusions’.

Quella di Alfred de Zayas, primo Esperto Indipendente ONU di Promozione di un Ordine Internazionale Democratico ed Equo,che i ‘BRICS rappresentano una “nuova alba” di multipolarità’ e ‘l’esistenza stessa dei BRICS e il Vertice di Kazan orientato al futuro offrono un’alternativa al nihilismo Occidentale’ in ‘The BRICS Summit in Kazan: A Manifesto for a Rational World Order’.

E quella di Abayomi Azikiwe che i ‘BRICS rappresentano uno schema storico di tentativi per costruire alternative al sistema capitalista mondiale esistente…. Il vertice Plus dei BRICS è una manifestazione del movimento internazionale verso la fine del dominio sui popoli del mondo del capitale finanziario international finance capital’ in ‘BRICS Declaration Reinforces Call for Multipolarity: Kazan summit rejects unilateralism advanced by the West’.

Ovviamente, analisti più sagaci vendono chiaramente oltre la facciata rilevando come i paesi BRICS stiano semplicemente attuando lo stesso programma tecnocratico che gli altri paesi. Si veda per esempio ‘Would you like to know what BRICS just declared?’di Riley Waggaman.  Il punto è semplice: sotto differenze superficiali fra quel che i paesi BRICS (o anche BRICS+ data la recente aggiunta di altri cinque membri) starebbero facendo, che appare un riplasmare la geopolitica planetaria in un ordine mondiale multipolare che succederà in qualche modo a quello unipolare a guida USA, c’è una verità più profonda e cupa, cioè: l’Elite Globale sta rapidamente e progressivamente trasformando l’intero mondo in una tecnocrazia planetaria popolata da schiavi transumani. Ciò significa che le percezioni limitate a vedute datate di un mondo statista e/o capitalista/socialista, per esempio, perdono o colgono male i profondi cambiamenti in corso.

Nessun governo, compresi quelli dei paesi BRICS, sta opponendosi a tali cambiamenti. E nessuno lo farà. Il mondo della geopolitica non gravita attorno agli stati-nazione sovrani perché nessuna nazione è sovrana. Cioè, nessun governo di uno stato-nazione è in grado di esercitare un’autorità indipendente e ultimativa su tutti i propri affari (interni ed esterni). Ciò che peraltro vale da molto tempo, come spiegato dalla preminente storica professor Carroll Quigley nela sua opera classica pubblicata  nel 1966. Si veda Tragedy and Hope: A History of the World in Our Time. pagg. 5-6:

‘[I] poteri del capitalismo finanziario hanno un’altra mira ambiziosa, niente meno che creare un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ciascun paese e l’economia del mondo nel suo insieme. Questo sistema doveva essere controllato con modalità feudalista dalle banche centrali del mondo che avessero agito di concerto con accordi segreti stipulati nelle frequenti riunioni e conferenze private. L’apice del sistema doveva essere la Banca dei Regolamenti Internazionali a Basilea, Svizzera, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali del mondo, esse pure aziende private…

‘Non si deve arguire che i capi di queste grandi banche centrali siano/fossero essi stessi grosse potenze finanziarie nella finanza mondiale. Non lo erano, Erano piuttosto i tecnici e gli agenti dei banchieri d’investimento dominanti nei propri paesi, che li avevano allevati ed erano perfettamente capaci di detronizzarli. Le grosse potenze finanziarie del mondo erano in mano a tali banchieri investitori (detti anche banchieri ‘internazionali’ o ‘d’affari’) che restavano prevalentemente nei retroscena nelle proprie banche private non registrate [non soggette al comune diritto commerciale – ndt]. Queste formavano un sistema di cooperazione internazionale e di dominanza nazionale più privato, più potente, e più segreto che quello dei loro agenti nelle banche centrali.’

Oltre al libro approfondito e inestimabile di Quigley’, si può leggere un compendio ragionevole di come il potere dell’Elite – politicamente, economicamente, socialmente e militarmente – si stato acquisito e venga esercitato in Historical Analysis of the Global Elite: Ransacking the World Economy Until ‘You’ll Own Nothing’.

Ovviamente, almeno nel caso di paesi ‘democratici’, ci si aspetta che si creda che il ‘proprio’ governo sia davvero libero di prendere decisioni che governino la propria sicurezza e il proprio benessere e che si abbiano certi diritti, fra cui quello di voto, per far sentire il proprio parere nel determinare il governo del paese in cui si vive.

Per nascondere la realtà che nessuna nazione è sovrana, si è reso possibile da tempo ai governi di prendere decisioni su faccende minori (che tuttavia possono effetto critico su alcune popolazioni) che non incidono sul programma fondamentale dell’Elite, mentre qualunque significativa ‘decisione’ presa dai governi si limita ad avallare direttive dell’Elite e mobilitare i relativi agenti nei governi, nelle burocrazie, nei media, nell’apparato militare e chissà dove per attuare le componenti più recenti del programma dell’Elite.

Sicché finché non si riconosca che i governi a tutti i livelli – e le istituzioni più note, cominciando dall’ONU e l’Organizzazione Mondiale della Sanità – non sono che apparenza o ‘burattini ombra’ designati per distrarre dalle vere basi del potere nel sistema mondiale, si continuerà a fraintendere quanto sta accadendo, chi è alla guida e come viene fatto. E qualunque sforzo si faccia per opporsi alla violenza e ingiustizia sfrenate inerenti a quanto sta accadendo fallirà.

Il che è appunto ciò che vuole l’Elite. Dopo tutto, il modo più efficace per frustrare l’opposizione a qualunque programma è assicurarsi che qualunque potenziale oppositore non capisca le regole del gioco (compreso, in questo caso, chi eserciti potere effettivo nel sistema mondiale), facendo sì intanto che a tali oppositori potenziali si ammanniscano un bel po’ di distrazioni rumorose e colorite (come elezioni regolari e altri procedimenti partitici, per tacere dell’arte e dello sporti sotto varie forme) per tenerne occupata la massa al tempo stesso.

La recente elezione presidenziale USA è stata un esempio perfetto di tale distrazione, con una vasta gamma di commenti a una vasta gamma di cambiamenti superficiali e solo l’analista più raro attento perfino al numero e alla varietà di ricchi tecnocrati nominati da Donald Trump a ruoli chiave nella sua nuova amministrazione, figuriamoci se a spiegarne il significato.

In essenza, è meglio per l’Elite che ci si metta tutta la passione ed energia a lottare in un campo di battaglia estremamente irrilevante mantenendoci inconsci di dove sia il vero campo di battaglia. Quale modo migliore per neutralizzare ogni opposizione che averla concentrata sulla ‘partita’ sbagliata?

La tecnocrazie planetaria in rapido avanzamento

Molti autori ne hanno trattato in anni recenti, e specialisti come Patrick Wood ci hanno messo sull’avviso da ben più tempo – si veda ‘Technocracy News & Trends’, e tuttavia non c’è dubbio che resti un argomento incredibilmente poco compreso.

Ciò vuol dire che la minaccia posta dai cambiamenti in via d’imposizione passa perlopiù inosservata.

Queste tecnologie invasive comprendono l’identità digitale (con annesso prossimamente il ‘punteggio di credito sociale’), le valute digitali della Banca centrale (CBDC), la reclusione geo-delimitata in una smart city (’città interattiva’- ndt), 24-hour sorveglianza h24 usando videocamere a riconoscimento facciale tridimensionale (che colgono la propria ‘impronta facciale’ unica), lo spionaggio ubiquo mediante una pletora di dispostivi ‘smart’ (computer, televisori, frigoriferi… nonché piattaforme di social media, pali e lampioni stradali ‘smart’) connessi in 5G/6G e con l’Internet delle Cose, e il controllo dei nostri movimenti mediante una gamma parallela di tecnologie fra cui la geo-delimitazione [satellitare], auto senza conducente, inibitori veicolari, droni (usati come polizia aerea), robot (anche come ‘opzione di forza letale’) nonché armi autonome ed elettromagnetiche.

Oltre queste minacce si usano ‘vaccini’, intelligenza artificiale, biologia sintetica, geo-ingegneria e altre tecnologie per riplasmare profondamente la vita planetaria, a nostro danno.

Ma se non si ha una chiara comprensione dell’origine storica e dello sviluppo  dei pericoli tecnocratico che stanno ora minando rapidamente vita, identità, privacy, libertà e sicurezza umane, se ne può trarre un’eccellente comprensione dal più recente libro di Patrick Wood in merito a The Evil Twins of Technocracy and Transhumanism [I cattivi gemelli della tecnocrazia e del trans-umanesimo] o delle belle panoramiche nel recente articolo di Joshua Stylman ‘The Technocratic Blueprint: A Century in the Making’ [  Il programma tecnocratico, in elaborazione da un secolo] o la serie in due parti di Jesse Smith: ‘Technocracy Ascending – Part 1: Why It’s Crucial to Understand the End Game’ e ‘Technocracy Ascending – Part 2: Trust Me, I’m a Technocrat’ [Ascesa tecnocratica, risp. parte 1: Perché è cruciale capire la partita finale; parte 2: Fidatevi, sono un tecnocrate].

E se ancora non credete che i BRICS e tuti gli altri pasi stiano attuando il programma yrcnocratico dell’Elite, potete leggere altro in articoli come questi cominciando dalla dichiarazione del recente vertice BRICS dell’ottobre 2024: ‘Kazan Declaration: Strengthening Multilateralism for Just Global Development and Security’ [Dichiarazione di Kazan: rafforzare il multilateralsmo per un giusto sviluppo e la sicurezza globali].   Se non riuscite a coglierne immediatamente l’impegno essenziale verso la tecnocrazia dell’Elite, lo mette in risalto Riley Waggaman nell’articolo citato all’inizio (‘Would you like to know what BRICS just declared?’), che ha anche spiegato prima piuttosto nei particolari come il governo russo sia occupato a imporre ai russi la tecnocrazia dell’Elite: ‘Is Putin in cahoots with the globalists?’  [Putin è in combutta coi globalisti?].

In quanto alla Cina, è il “primo tecnato” al mondo secondo i termini di Iain Davis; di fatto, ciò è stato sistematicamente facilitato dall’Occidente con l’ascesa al potere di Deng Xiaoping dopo la morte di Mao nel 1976. La Cina è stat efficacemente infiltrate da membri USA della Commissione Trilaterale (noti come ‘Trilateralisti’) per influenzare il percorso di sviluppo in Cina e, per esempio, dal 1979 ‘Il governo israeliano e fornitori dell’apparato di difesa israeliano hanno coerentemente agito da facilitatori per il trasferimento della tecnologia di difesa e di sorveglianza occidentali più sensibili alla Cina: ‘China: The World’s First Technate – Part 2’.

Se quindi Russia e Cina sono già stati tecnocratici avnzati, che ne è degli altri paesi BRICS?

Beh, consederando anche solo tre delle più critiche component fondative necessarie a fare uno stato tecnocratico – installazione del 5G, identità digitale e valute digitali da banca centrale (CBDC) – risulte che anche gli altri pasi BRICS sono tutti ben avanzati.

Nonostante i pericoli elettromagnetici ben documentati del 5G, in questi paesi tale tecnologia è già stata installata in modo esteso: ‘5G Progress Report: Brazil’, ‘5G rollout in India fastest in the world, officials say’ e ‘5G rocking in South Africa’.

Anche l’identità digitale è ben avanzata: ‘Digital version of Brazil’s new national identity card now available in some states’, ‘On biometric IDs, India is a “laboratory for the rest of the world”’ and ‘New digital ID system for South Africans – here’s what to expect’.

In quanto alle valute CBDC, Brasile, India e SudAfrica hanno tutti programmi pilota avanzati o sono in corso di attuazione. Si veda ‘Central Bank of Brazil Confirms It Will Run a Pilot Test for Its CBDC This Year’, ‘Government announces Digital Rupee: What is it and more’ e ‘South Africa Reserve Bank Commences Retail CBDC Feasibility Study’ .

Se vi chiedete com’è riguardo ai nuovi membri BRICS, una veloce ricercar vi confermerà il loro serio coinvolgimento nell’imposizione della tecnocrazia dell’Elite, iniziando con le tre componenti base succitate. In quanto all’Iran, per esempio, l’attuazione del 5G, dell’identità digitale e delle CBDC è ben avanzata: ‘4,000 sites to provide 5G internet in Iran by March 2025’, ‘Smart Government National Portal’ e ‘Iran central bank to launch digital currency on pilot basis’.

Riassumendo, tutti i governi nazionali con i rispettivi alleati aziendali sono coinvolti nel processo di costruzione dell’infrastruttura tecnocratica che ben presto schiavizzerà quelli di noi lasciati vivi nelle prigioni ‘smart city’. Se volete altre prove, vi basta fare una ricerca internet specificando un paese e una tecnologia (5G, ID digitale, CBDC, riconoscimento facciale, geo-delimitazione…) e/o verificarne il progresso della vostra città più vicina nella sua trasformazione in una ‘smart city’.

Defenderci contro la tecnocraza in avanzamento

Ci vorrà uno sforzo enorme per difenderci contro i cambiamenti politici, economici, sociali, tecnologici e altri che stanno venendoci rapidamente imposti. Questo per la follia dell’Elite (‘The Global Elite is Insane Revisited’), e perché virtualmente tutti gli umani sono estremamente sottomessi come risultanza della violenza subita da ciascuno nell’infanzia: (‘Why Violence?’ e ‘Fearless Psychology and Fearful Psychology: Principles and Practice’ [Psicologia impavida  e spaventosa: principi e pratica].

E che si agisca o meno in reazione ad altri progetti dell’Elite in attuazione altrove nel mondo, è cruciale opporsi alla tecnocrazia in avanzamento per il proprio futuro: ‘Fighting for Our Humanity, Fighting for Our Future’.

‘We Are Human We Are Free’ identifica l’azione strategica necessaria per difendersi da questa tecnocrazia (con azioni critiche, spiegate nel modo più semplice sull’opuscolo ‘We Are Human We Are Free’ one-page flyer, disponibile in 23 lingue).

Conclusione

Nessun governo è libero dal controllo dell’Elite. I governi sono semplicemente agenti dell’Elite chef anno quanto gli viene detto dai vari agenti dell’Elite nel settore bancario, in politica estera, tecnologia e altri contesti.

Fondamentalmente, il programma dell’Elite sta steminando la massa della popolazione umana e usando una gamma di tecnologie per schiavizzare tecnocraticamene quei transumani lasciati vivi nel carcere delle ‘smart city’. Questo programma avanza rapidamente  mentre la nostra ignoranza e paura comporta che quasi tutti manchino di percepire la vera natura delle minacce, chi le avnza e che cosa è necessario per opporvisi efficacemente.

Ciò vuol dire che anche coloro che asseriscono di esserne consapevoli vengono di solito intrappolati intraprendendo azioni impotenti (come firmare una petizione per un governo, cambiare voto all’elezione successiva, dimostrare per strada) anziché agire potentemente per difendersi dall’ Elite opponendosi ai suoi imperativi.

La realtà è che ci si può difendere efficacemente con le azioni nominate in ‘We Are Human We Are Free’ ma c’è bisogno di abbastanza persone che lo facciano per sbaragliare l’intero programma o l’Elite ricorrerà semplicemente ai suoi agenti transumani e robot agents per braccarci dopo che i primi che l’hanno affrontata siano già morti o incarcerati.   La nostra lotta è con l’Elite Globale. Non con il governo di chicchessia, un’organizzazione internazionale o chiunque altro.

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Leggere: Parte 1Parte 2

Robert Burrowes, Ph. D., è membro della rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente ed è impegnato da una vita a comprendere la violenza umana e a porvi fine. Conduce estese ricerche dal 1966 in un tentativo di comprendere perché gli esseri umani siano violenti ed è un attivista nonviolento dal 1981.È autore di Why Violence? (Perché la violenza?). Siti web: (Charter)  (Flame Tree Project)  (Songs of Nonviolence) (Nonviolent Campaign Strategy) (Nonviolent Defense/Liberation Strategy) (Robert J. Burrowes) (Feelings First) Email: flametree@riseup.net

Original in English: The Geopolitics of Elite Insanity (Part 3): The Dangerous Delusion that Governments, including BRICS, are Sovereign and Can Stop the Technocratic Takeover – TRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Go to Original – serenoregis.org


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