(Italiano) Francesco I: Umano E Rivoluzionario
ORIGINAL LANGUAGES, 28 Apr 2025
Antonino Drago – TRANSCEND Media Service
24 Aprile 2025 – Perché rivoluzionario?
- In un tempo in cui il Magistero non distingueva tra eretici e rinnovatori del messaggio evangelico, S. Francesco con l’approvazione della sua Regola ha stabilito il diritto di cittadinanza di tutte le esperienze evangeliche radicali nella Chiesa i cui cristiani fanno chiesa per tante motivazioni e che compiono compromessi di tutti i tipi. Francesco I ha elevato questo diritto di cittadinanza delle esperienze spirituali radicali all’altezza del Papa; quindi ora esso non è più per singoli o per ordini specifici, ma è una componente riconosciuta insopprimibile nella vita della Chiesa. Con lui il pluralismo nella vita ecclesiale è diventato definitivo e irreversibile.
- In un tempo in cui San Francesco ha intuito la nascita del primo peccato strutturale sociale (il capitalismo) egli l’ha combattuto alla radice (povertà, letizia, natura) tanto da restituire al padre (bravo cristiano ma, come mercante europeo, tra i primi rappresentanti del capitalismo) anche le mutande, pubblicamente e davanti al Vescovo. Francesco I, in un tempo in cui il peccato strutturale dell’artificiale invade e in futuro sovrasterà l’umanità, ha rinunciato per quel che ha potuto all’artificiale del papato, ha scelto l’atteggiamento pastorale di rapporti umani ricchi e produttivi per una nuova Chiesa e una nuova società; ha lanciato una enciclica sulla salvaguardia del creato (Laudato sii). Con lui è nata della motivazione morale sul peccato strutturale di feticismo dell’artificiale, ormai invadente tutta la vita umana e sociale.
- San Francesco fece la pace tra le città, col lupo di Gubbio e tentò tre volte di arrivare sul luogo delle crociate per fermarle, e la terza arrivò e strinse un patto di pace col Saracino che fu rifiutato dai cristiani, ma lui poi fece il presepio (avere Gesù tra noi) come anti-crociata (di andare a conquistare le pietre dove stette Gesù morto). Così Francesco I si è speso per la pace, dichiarando in tutti i modi guerra alla guerra (pazzia, tutti perdono, sempre sconfitta, disarmo…) ed ha condannato come immorale anche il possesso delle armi nucleari. In definitiva ha portato fino in fondo l’insegnamento della Pacem in Terris.
- Come San Francesco si è posto come semplice uomo di fede davanti al Saracino, così Francesco I si è posto come un semplice credente in Dio davanti alle divisioni religiose, invitando tutti alla fratellanza umana. Il documento di Abu Dabi (2019) è la sua massima realizzazione: essa è la dichiarazione di pace che pone fine alla guerra iniziata dalle Crociate nel 1090 contro il mondo islamico.
- Nella Chiesa cattolica il Concilio Vaticano II è stato una rivoluzione. Esso è stato terminato in fretta e senza indicazioni di attuazione nel sociale. Ad esso è seguito un lungo periodo di equilibrismo tra le due parti che lì si erano contrastate. Francesco I ha attuato il CV2 nella sua persona, dando evidenza di come un cattolico deve affrontare la vita sociale. Se il CV2 è stato una apertura della Chiesa nel mondo, la vita di Francesco I ha espresso l’idea della “Chiesa in uscita”, al di là degli schemi del CV2 e della mitica Teologia della Liberazione: ha preso grandi posizioni innovative a sostegno ai movimenti per la giustizia, nella lotta al contrasto all’immigrazione…… Dopo 50 anni egli ha portato a compimento la rivoluzione ecclesiale del CV2.
Ma perché queste rivoluzioni non hanno cambiato il mondo e neanche granché la Chiesa?
- Perché né lui né la sua Chiesa in uscita conoscevano il mondo in cui entravano. Egli non aveva coscienza della struttura sociale (“le guerre le vogliono quelli che vendono le armi”!) né aveva coscienza degli intrighi del potere politico (vedi quando era in Argentina la sua poca capacità di affrontare la dittatura di Videla) né gli intrighi della Curia (vedi le sue nomine di tante persone che sono state controproducenti o poco sodali) né quelli del mondo internazionale (egli vedeva i mali del mondo solo di primo acchito: poveri, immigrati, carcerati, movimenti per la giustizia, ecc.); per cui ha battuto su molti punti giusti ma, non avendo analisi delle situazioni, non poteva poi avere conseguenze strutturali.
- Perché di conseguenza parlava come un uomo qualunque (il che l’ha reso molto popolare tra tutti quelli di una religione fai-da-te), benché lui fosse un Papa che se sedeva in cattedra era infallibile sui dogmi e se parlava agli Stati, era un capo di Stato a tutti gli effetti, l’unico capo di Stato che è anche capo di una religione (di un settimo dell’umanità). Questa ultima ambiguità se l’è portata dietro fino in fondo: volendo parlare a tutti gli uomini di buona volontà, non ha fatto capire se parlava non come Capo di Stato ma solo come Papa. Come pure l’ambiguità del ruolo assistenziale che i potenti ella terra assegnano ai religiosi in genere; protestava sì, ma come fanno gli emarginati che non possono mettere in questione i rapporti di potere.
- Perché era carismatico, ma non era un leader; tanto che non ha costruito o favorito movimenti ecclesiali che supportassero le sue prese di posizione (salvo la Comunità di S. Egidio, che comunque gli ha prestato servizio non più di tanto).
- Perché non è andato alla radice del CV2, che è da inquadrare nella grande riforma mondiale delle religioni iniziata dai leaders della non violenza nel mondo (Tolstoj, Gandhi, Capitini, Lanza del Vasto, M.L. King,..; v. mio articolo su Gregorianum 2014). Nella Giornata della Pace 2017 ha intuito il legame tra cristianesimo e non violenza, e più in generale tra Oriente ed Occidente; ma non l’ha espresso nei suoi tanti successivi scritti (che sono in numero incomparabile con quelli di S. Francesco e con la sua pretesa di non mischiarsi con i teologi).
- Ha inventato suggestive parole e frasi nuove; ma non ha costruito ciò che oggi manca a chi vuole ricostruire una società sulla spiritualità: un linguaggio. La cui parola chiave è la non violenza. Per cui non ha saputo farsi seguire da nessuno: il suo modo personalistico (umanissimo) non permetteva un seguito di lavoro ecclesiale e sociale e in più i suoi oppositori costruivano barriere di ostacoli e di indifferenza.
La sua spiritualità era da nonno/a; segno evidente che ha imparato a vivere il Cristianesimo dalla fede dei suoi nonni emigrati in Argentina. Vi ha aggiunto la sua esperienza delle negatività del mondo con la sua pastorale nelle favelas argentine; il suo saggio rifiuto della teologia della liberazione non ha saputo costruire un alto rapporto fede/politica, che pure Gandhi aveva costruito cento anni prima.
In definitiva è stato molto umano, con i suoi (grandi) pregi e i suoi (piccoli) difetti, visibili da parte di chiunque. Il suo papato ha confermato la mia previsione del 2014 (“Umano. Molto umano… Solamente umano?” in A. Nesti (ed.): L’effetto Papa Francesco, F. Serra, Pisa-Roma, 2015) perché dei problemi strutturali che chiedevano una risposta al nostro tempo magari ha dato alcune risposte, ma dal punto di vista solo umano, non dal punto di vista strutturale. Quindi umano e rivoluzionario; ma rivoluzionario non in una qualche attività di tipo o ecclesiale o sociale. Lui sapeva di compiere una avventura che era molto grande rispetto alle sue forze interiori; perciò sin dal momento della nomina a papa ha chiesto a tutti e sempre chiedeva di pregare per lui.
GRANDE ONORE A CHI DA PAPA HA CERCATO DI FARE COME SAN FRANCESCO, ED HA FATTO DEL SUO MEGLIO. ~
_________________________________________
Antonino Drago è stato professore associato di Storia della Fisica all’Università di Napoli, in pensione dal 2004, è membro della Rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente, e insegna presso la TRANSCEND Peace University-TPU.
Tags: Obituary, Pope Francis, Religion
This article originally appeared on Transcend Media Service (TMS) on 28 Apr 2025.
Anticopyright: Editorials and articles originated on TMS may be freely reprinted, disseminated, translated and used as background material, provided an acknowledgement and link to the source, TMS: (Italiano) Francesco I: Umano E Rivoluzionario, is included. Thank you.
If you enjoyed this article, please donate to TMS to join the growing list of TMS Supporters.
This work is licensed under a CC BY-NC 4.0 License.
Join the discussion!
We welcome debate and dissent, but personal — ad hominem — attacks (on authors, other users or any individual), abuse and defamatory language will not be tolerated. Nor will we tolerate attempts to deliberately disrupt discussions. We aim to maintain an inviting space to focus on intelligent interactions and debates.
Read more
Click here to go to the current weekly digest or pick another article:
ORIGINAL LANGUAGES: