(Italiano) Dopo Impero USA: un mondo di regioni?

ORIGINAL LANGUAGES, 15 Apr 2024

Johan Galtung | Centro Studi Sereno Regis –TRANSCEND Media Service

3 Aprile 2024 – Un’ipotesi chiave nel recente libro [di J.Galtung] The Fall of the US Empire – And Then What? [La caduta dell’Impero USA – E poi? Successori; regionalizzazione o globalizzazione? Fascismo USA o fioritura USA?] è che il sistema successore del dopo Impero USA non sia né un’egemonia gestita da un grande attore come la Cina o l’UE, né una globalizzazione gestita dalle trans/multi-nazionali, bensì un mondo di regioni con valute regionali. Si potrebbe anche arrivare a una valuta comune globale. Ma domineranno le regioni, il sistema statuale sta dissolvendosi e una effettiva globalizzazione è distante.

Finora si sono cristallizzate quattro [macro]regioni:

  1. l’Unione Europea (EU, 27 membri),
  2. l’Unione Africana (AU, 53 membri),
  3. l’Area Sud-Asiatica per la Cooperazione Regionale (ASACR, 7 membri), e
  4. l’Associazione delle Nazioni SudEst-Asiatiche (ASEAN, 10 membri).

(Mancava la # 5, BRICS, organizzazione intergovernativa fondata nel 2009, nel 2024 con 9 membri: Brasile, Russia, India, Cina, Sud-Africa, Egitto, Etiopia, Iran, e gli Emirati Arabi Uniti. Il gruppo ha una popolazione complessiva di circa 3,5 miliardi di persone, ossia 45% di quella mondiale; e un PIL complessivo nel 2022 di oltre 25.850 miliardi di US$, lievemente più che gli USA)

Tre aree sono [inoltre] in un processo di regionalizzazione:

  1. l’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO, 6 membri, 3 osservatori),
  2. l’America Latina (LA, oltre 20 membri),
  3. l’Organizzazione della Comunità Islamica (OIC, come approfondimento dell’attuale OIC dove C sta per Conferenza, con 56 members, dal Marocco a Mindanao [Filippine]).

Perché questa regionalizzazione? Perché i trasporti rapidi e la comunicazione in tempo reale trascendono i confini statali, e perché le prossimità e affinità culturali bloccano una globalizzazione con un solo stato, il mondo, e una sola azione, l’umanità. Che arriverà poi.

Una ragione per raggrupparsi è stata la difesa dagli USA e dall’ONU, ma altrettanto esserlo alla pari, senza il potere di veto [del Consiglio di Sicurezza] dell’ONU. In questo c’è un ammonimento ad aspiranti successori agli USA come l’EU.

Cinque paesi non sono chiaramente inclusi in tali processi:

  1. UK, un arcipelago, con l’invio di propri coloni ai tre paesi seguenti;
  2. USA, bi-oceanico e murato, di coloni colonialisti, eletto da Dio;
  3. Israele, mono-oceanico e murato, di coloni colonialisti, eletto da Dio;
  4. Australia, un’isola, di coloni colonialisti;
  5. Giappone, un arcipelago, eletto da Dio.

E la Russia, che un giorno può diventare una regione multi-culturale.

Questi costituiranno un giorno una propria regione?

Oppure, i più giovani nel Regno Unito preferiranno l’EU, in Giappone la SCO, in Israele una Comunità Medio-Orientale, e in Australia la SCO? Lasciando gli USA in splendido isolamento, col Canada per comfort? O, con la Russia, ricordando gli antichi bei giorni da superpotenze? O, con promesse al Mexico per una MexUsCan nord-americana?

Di queste regioni, EU, LA, OIC e SAARC sono relativamente a mono-civilità, benché con enormi minoranze, e AU, ASEAN e SCO sono a poli-civiltà, eclettiche. Rispecchiano il prossimo sistema, un mondo globalizzato, e vi preparano meglio i propri cittadini. Inoltre, avendo altre regioni incorporate, possono smorzare i conflitti.

Dalla premessa che l’impero USA è stato interventista (243 volte dall’inizio con Thomas Jefferson) e omicida (forse 13-17 milioni in operazioni scoperte e oltre 6 milioni in operazioni coperte nei 73 interventi dalla Seconda guerra mondiale) non consegue che un sistema successore sia pacifico, né il contrario.

Con sette regioni abbiamo 7 rapporti al loro interno e 21 rapporti bilaterali fra di esse, in totale 28. Vediamoli, dove “0” vuol dire nessun rapporto, “OK” rapporto così, ? con problemi e !!! grossi:

EU        AU    SAARC   ASEAN    SCO    LA    OIC

EU          OK     ?    OK      OK       OK      ?      OK
AU                     ?      0        0         OK      0      ?
SAARC                      ?        OK      OK       0     !!!
ASEAN                                OK     OK       0     OK
SCO                                                 OK       0     OK
LA                                                              OK     0
OIC                                                                       ?

Manco a dirlo, è un quadro molto speculativo, ma qualche conclusione ne segue lo stesso.

Così, il mondo regionale non parrebbe così male, con 7x 0, 14x OK, 6x ? (come per una EU che penetri AU e LA, problemi intra-regionali) e 1x !!! (SAARC-OIC); il problema peggiore è nella configurazione complessiva. Perché?   Perché l’India sta al crocevia ovest-est fra 1.300 milioni di musulmani allorchè la loro ummah, OIC, prenda forma politica come regione, e più meno altrettanti hindu sull’asse nord-sud in una regione che sta già prendendo forma. I circa 160 milioni di musulmani in India sono presi nel mezzo. E l’Occidente non può negare alla ummah un’istituzione khalifat avendo esso il proprio Vaticano.

Si può provare con varie opzioni, nessuna delle quali soddisfacente.

L’India potrebbe divenire sede del khalifat, su invito; dopo tutto, solo l’Indonesia ha più musulmani. La tradizione hindu di far posto a tutti, come Madre delle religioni, potrebbe tornare utile.

Islam e hinduismo potrebbero avvicinarsi, come islamo-hinduismo, contrapponendosi al giudo-cristianesimo (e alla sua branca fondamentalista, il sionismo cristiano) dell’Occidente; magari risolvendo il problema SAARC-OIC a spese di crearne uno maggiore.

A suo tempo ciò potrebbe essere la base per una regione congiunta, basata sulla natura ecumenica di ambo le religioni.   Potrebbe anche esserci un evitarsi reciproco, organizzando il traffico come due arterie stradali che s’incrocino a due livelli.

Ma, comunque lo si faccia, quello di cui ha bisogno la multi-regione SAARC-OIC è un Kashmir, pacifico, trasformato, anziché una miccia a polvere da sparo. Si è fatta ora di avanzare a velocità meno glaciale. Ma è probabilmente vero che sia India che Pakistan sperano che sia l’altro a crollare e da poterne raccogliere le spoglie. Proprio adesso il Pakistan è fragilissimo e l’India relativamente solida; al contrario che qualche tempo fa.

Evidentemente un mondo regionalizzato ha bisogno di un’ONU davvero globalizzata per contribuire a mitigarne i rapporti, con tutte le regioni membri di un Consiglio di Pace e Sicurezza molto diverso (prendendo il nome dall’Unione Africana); senza quella scoria feudale, il potere di veto. E, altrettanto evidente, molto dev’essere lavoro proprio delle regioni, bilateralmente e multilateralmente. col rapido scemare delle luci dell’Anglo-America, si fa l’ora per ex oriente lux, più particolarmente da Cina e India, Cindia – con la with Russia 40% dell’umanità, e il nocciolo dalla SCO. Due fra le più antiche civiltà sulla Terra, con continuità di migliaia d’anni, rispetto al più recente Regno Unito e alla sua progenie di ieri, gli USA.

Nella ricchezza della luce orientali si stagliano alcune linee spettrali, a illuminare un mondo che spera in una guidance migliore che un intervento omicida dopo l’altro:

  • il gandhismo dell’India, sperando che anche l’India stessa sia sempre più ispirata da uno dei più grandi esseri umani di sempre, suo figlio;
  • il daoismo della Cina, sperando che la anche la Cina sa sempre più ispirata da alcune delle più grandi intuizioni di sempre, sue propie;
  • il Panchsheel dell’una e dell’altra, i Cinque Principii (reciproco rispetto per l’integrità e la sovranità territoriale, mutua non-aggressione, mutua non-interferenza, uguaglianza e mutuo beneficio, co-esistenza pacifica), come linee guide mondiali, ma anche:
  • il panca sila dell’Indonesia (una nazione, umanitarismo, democrazia e consenso, prosperità sociale, un Dio – vale a dire fede, guidance), come linee guida interne nazionali.

Nonviolenza, sofisticazione, mondo, e norme di traffico domestiche/nazionali anziché interminabile interventismo per qualunque scopo. Possa l’attuale miscela asiatica di antica saggezza ed energia giovanile ispirare un mondo saturo di pessimismo e paura.

______________________________________________

Johan Galtung, professore di studi sulla pace, Dr. hc mult, è stato il fondatore della Rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente e rettore della TRANSCEND Peace University-TPU. Prof. Galtung ha pubblicato 1.670 articoli e capitoli di libri, più di 500 editoriali per TRANSCEND Media Service-TMS, e 170 libri su temi della pace e correlate, di cui 41 sono stati tradotti in 35 lingue, per un totale di 135 traduzioni di libri, tra cui 50 Years-100 Peace and Conflict Perspectives, ‘pubblicati dalla TRANSCEND University Press-TUP.

Originariamente pubblicato da TMS il 27 luglio 2009 – #72

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Go to Original – serenoregis.org


Tags: , ,

Share this article:


DISCLAIMER: The statements, views and opinions expressed in pieces republished here are solely those of the authors and do not necessarily represent those of TMS. In accordance with title 17 U.S.C. section 107, this material is distributed without profit to those who have expressed a prior interest in receiving the included information for research and educational purposes. TMS has no affiliation whatsoever with the originator of this article nor is TMS endorsed or sponsored by the originator. “GO TO ORIGINAL” links are provided as a convenience to our readers and allow for verification of authenticity. However, as originating pages are often updated by their originating host sites, the versions posted may not match the versions our readers view when clicking the “GO TO ORIGINAL” links. This site contains copyrighted material the use of which has not always been specifically authorized by the copyright owner. We are making such material available in our efforts to advance understanding of environmental, political, human rights, economic, democracy, scientific, and social justice issues, etc. We believe this constitutes a ‘fair use’ of any such copyrighted material as provided for in section 107 of the US Copyright Law. In accordance with Title 17 U.S.C. Section 107, the material on this site is distributed without profit to those who have expressed a prior interest in receiving the included information for research and educational purposes. For more information go to: http://www.law.cornell.edu/uscode/17/107.shtml. If you wish to use copyrighted material from this site for purposes of your own that go beyond ‘fair use’, you must obtain permission from the copyright owner.

There are no comments so far.

Join the discussion!

We welcome debate and dissent, but personal — ad hominem — attacks (on authors, other users or any individual), abuse and defamatory language will not be tolerated. Nor will we tolerate attempts to deliberately disrupt discussions. We aim to maintain an inviting space to focus on intelligent interactions and debates.

6 + 4 =

Note: we try to save your comment in your browser when there are technical problems. Still, for long comments we recommend that you copy them somewhere else as a backup before you submit them.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.