(Italiano) L’Obiezione di Coscienza durante la prima guerra mondiale in Gran Bretagna
ORIGINAL LANGUAGES, 7 Jul 2014
Ben Copsey – Centro Studi Sereno Regis
Quando scoppiò la prima guerra mondiale nel 1914, gli ufficiali di reclutamento in Europa furono sommersi da giovani vogliosi di arruolarsi. In Gran Bretagna il maggior tasso di reclutamento si ebbe nel settembre 1914 – ma questo entusiasmo non durò. Dopo l’ondata iniziale di volontari, l’esercito britannico rischiava di estinguersi poiché i soldati volontari morivano uno a uno nel dissennato massacro del fronte occidentale. I tentativi d’indurre altri uomini a offrirsi volontari fallivano e il governo britannico ritenne di non avere alternativa all’introduzione della coscrizione.
La legge sul servizio militare del 1916 stabiliva che quasi tutti gli uomini fra i 18 e i 45 anni erano soggetti a un servizio obbligatorio nell’esercito o in marina. Circa 17-20.000 uomini rifiutarono l’appello a uccidere per motivi religiosi, politici ed etici diventando obiettori di coscienza (OdC). Avrebbero affrontato i tribunali istituiti per scrutinare la saldezza delle loro credenze, cui seguivano carcerazione, tortura, minaccia di pena di morte, in qualche tragico caso effettivamente eseguita. Attraverso tutte queste prove, gli OdC restarono dediti alla propria fede anti-bellica, servendo oggi da esempio di che cosa si riesce a compiere quando ci si erge così compatti, pur per ragioni diverse.
Chi erano gli Obiettori di Coscienza?
Gli OdC britannici provenivano da ogni ceto sociale: ricchi e poveri, classe operaia, media e superiore, dai portuali scozzesi e minatori gallesi agli studenti e impiegati inglesi, l’ opposizione alla coscrizione era chiara. Ogni zona della Gran Bretagna produsse i propri Obiettori di Coscienza, e poche città possono indicare un solo esempio. Di solito in città operaie intensamente industrializzate come Londra, Sheffield e Glasgow ce n’erano parecchi, mentre in zone rurali e zone più ricche ce n’erano meno.
La fede religiosa era il fattore motivante dietro l’obiezione di coscienza per ben più di metà degli OdC di Londra. La popolazione variata della capitale comportò OdC di ambienti, gruppi e occupazioni molto diversi, ma tutti uniti nella loro resistenza alla guerra e nel rifiuto di uccidere.
Gli OdC cristiani erano di gran lunga il gruppo maggiore e condividevano molti elementi base, usando il Sermone della Montagna e altri insegnamenti pacifisti cristiani come loro giustificazione per rifiutare di venire coscritti. Molti di loro erano quaccheri, Testimoni di Geova o Congregazionalisti – tutti gruppi oggi giustificabimente fieri della propria eredità anti-bellica.
La nostra ricerca sugli OdC di Londra ha rivelato che anche molti altri gruppi religiosi erano rappresentati nel movimento degli OdC. Il maggior gruppo non-cristiano proveniva dalle comunità ebraiche dei quartieri di Londra-Est. Già solo a Londra altri OdC rappresentavano le comunità musulmana e hindu, e perfino un buddhista samanera!
L’altro gruppo principale di OdC a Londra era costituito da coloro con base politica all’obiezione; erano di solito di sinistra, prevalentemente associati coi laburisti, l’ Independent Labour Party (ILP) e il British Socialist Party (BSP) – che formavano i gruppi maggiori, e molti “cani sciolti”. Costoro avevano varie ragioni per obiettare, di solito perlopiù preoccupati che, come diceva uno di loro, “la guerra era condotta dai benestanti contro i lavoratori di tutte le nazioni”. Consideravano le motivazioni per i conflitti armati in primo luogo centrate sulla ricchezza o la conquista imperiale, e non intendevano partecipare a una lotta affinché i ricchi diventassero più ricchi!
Oltre agli OdC politici “mainstream” (di tendenza dominante), c’erano anche anarchici e libertari che sovente proponevano argomentazioni analoghe ai socialisti, pur essendo più sovente preoccupati del diritto della libertà e coscienza individuale – diritto penosamente minacciato dalla coscrizione.
Gli OdC politici affrontavano sovente ben più discriminazioni e maltrattamento che gli OdC religiosi. Gli oppositori all’obiezione di coscienza arrivavano a capire con qualche difficoltà una mentalità religiosa, mentre molti dei più strenui di essi, provenienti dalle ricche classi terriere non riuscivano semplicemente a capire le argomentazioni spesso alquanto sofisticate contro il capitale, lo sfruttamento e le classi proposte dagli OdC politici.
Un’ultima, trascurata, motivazione minoritaria era la nazionalità. Nel periodo ante-guerra migliaia di immigranti da Germania, Russia e impero austro-ungarico si erano stabiliti in Gran Bretagna, lasciando dietro ampie famiglie. Per molti di questi uomini, non era possibile accettare di imbracciare le armi contro le proprie famiglie o anche contro le nazioni verso cui si sentivano ancora legati. Nel caso di famiglie tedesche e austriache, la malevola e rancorosa discriminazione nei loro confronti da parte dei media, del governo, del vasto pubblico britannico all’inizio della guerra, li metteva di fronte alla scelta: debbo combattere per un paese che mi odia? Gli uomini di origine russa erano di solito di famiglie fuggite dalla persecuzione sotto lo zar: perché combattere sullo stesso versante dei loro oppressori?
Qualunque fosse la loro provenienza, l’esperienza di obiezione di coscienza in tempo di guerra ebbe forme molteplici, a cominciare da un’udienza giudiziaria nel luogo in cui vivevano.
Che cosa accadde a questi uomini?
Gli OdC affrontavano prima di tutto un Tribunale in una seduta presieduta dai “degni della parrocchia” che giudicavano se l’obiettore era sincero. Agli OdC religiosi si chiedeva di dimostrare che la propria fede rifiutasse la guerra – compito difficile per taluno, dato l’appoggio incondizionato alla guerra di molte autorità religiose, sia ebraiche sia cristiane, fin dall’inizio. Gli OdC politici venivano di solito sommariamente respinti, non essendo i Tribunali in grado o disposti ad accettare la legittimità di argomentazioni politiche contro la guerra. Li si interrogava, nella vana speranza di cogliere in fallo un OdC, che di solito la sapeva ben più lunga degli stessi inquisitori! Un giovane OdC di Londra spiegò di essere ben pratico di pacifismo e di aver “letto il Nuovo Testamento nell’originale greco”. Al che il Tribunale rispose indignato:“Aha! Greco! Non vorrai dirci che Gesù parlava greco, lui, britannico fino al midollo!”.
L’incompetenza talora goffa dei Tribunali nasconde la loro crudele repulsione delle istanze di esenzione di molti OdC. Pur avendo il potere di concedere agli OdC un’esenzione “assoluta” che permetteva di continuare la solita vita senza fare il servizio militare nazionale, ciò accadde di rado: solo a 400 dei 20.000 uomini fu concesso questo diritto legalmente sancito, mentre la gran maggioranza veniva arrestata e mandata nell’esercito subito dopo l’udienza senza riguardo alcuno per la loro obiezione.
L’esperienza bellica degli OdC fu varia. Alcuni accettarono la decisione di sola esenzione dal combattimento prestando servizio nel Corpo Non-Combattente col lavoro manuale in battaglioni di lavoro sparsi in tutto il Regno Unito e in Francia. Molti colsero l’occasione per lavorare in unità mediche come la Friend’s Ambulance Unit e il Royal Army Medical Corps, mentre altri accettarono di svolgere lavori considerati d’Importanza Nazionale, dall’agricoltura alla pubblica amministrazione. Gli OdC che intrapresero qualche forma di lavoro di guerra di questo tipo erano noti come gli “Alternativi”, le cui credenze imponevano di contribuire allo sforzo bellico, ma senza fare il soldato.
Molti OdC però non poterono né vollero sostenere in alcun modo la guerra, credendo che un qualunque contributo volesse dire aiutare altri a uccidere ed essendo pertanto moralmente uguale ai soldati. Questi erano noti come Assolutisti. Si provava e riprovava a rimandarli nell’esercito, ordinandogli di obbedire a comandi contro la loro coscienza, affrontando la corte marziale e la prigione – per poi ripetere il ciclo al loro rilascio. Molti assolutisti passarono in prigione gran parte del periodo 1916-19. Affrontare condizioni terribili in celle malsane con rancio punitivo e la minacciosa “regola del silenzio”, dev’essere stato incredibilmente difficile da sopportare, sapendo che al rilascio si sarebbe stati rinviati all’esercito e poi nuovamente incarcerati. Gli OdC, sia religiosi sia politici, erano sostenuti dalla convinzione di star facendo quel che era giusto non solo per sé ma per tutta la società britannica – mandando un messaggio che era possibile aderire ai propri principi, contro ogni aspettativa.
Per gli OdC assolutisti la prigione divenne un luogo abituale – quasi un posto dove si riunivano vecchi amici per una “rimpatriata”. Gli OdC si spinsero davvero ai limiti della disciplina carceraria, tenendo vivaci dibattiti teologici e gruppi di discussione, talora per mesi, nei loro brevi periodi di ore d’aria e trasformando addirittura i fogli di carta igienica rigorosamente razionati in giornali improvvisati con le notizie del giorno!
Qualche adssolutista accettò il programma Home Office Scheme, per cui si mandavano gli OdC in campi di lavoro anziché in prigione. Il primo campo, Dyce Quarry nell’Aberdeenshire [cava in Scozia, ndt], presentò agli OdC condizioni estremamente pesanti, abbigliamento inadeguato e molta ostilità dei carcerieri. A Dyce uno dei primi uomini della trafila giudiziaria, Walter Roberts, s’ammalò e crollò il 6 settembre. Benché i suoi amici accorressero in suo aiuto (Walter scrive: “tutti qui mi stanno appresso stretti come dei mattoni!”), senza vera assistenza medica e nella culture di indifferenza alle sofferenze degli OdC, egli morì due giorni dopo. In totale, 85 OdC britannici morirono di maltrattamento durante la guerra. La motivazione di Walter era semplice; come dice egli stesso, gli avevano “insegnato sin da quand’era un marmocchio che uccidere e odiare era contrario agli insegnamenti di Cristo”.
La storia di Walter e quella di migliaia di altri OdC della prima guerra mondiale risuona ancora con noi oggi. Gli OdC erano uomini d’impegno appassionato per la pace e vissero la propria vita come testimonianza della capacità delle persone comuni di resistere alla guerra. Al progetto Objecting to War, siamo costantemente stupiti dalle storie di coraggio, di principio e d’impegno che troviamo nella vita di uomini per altri versi del tutto comuni – proprio come me e voi oggi. I loro princìpi e la loro risolutezza nel rispettarli è un chiaro esempio di ciò che individualmente si può (e deve!) fare per resistere al militarismo e agire verso la pace.
Nessun OdC avrebbe potuto resistere alle punizioni e privazioni sofferte senza il sostegno di migliaia di altri OdC e la rete di sostenitori e simpatizzanti che esisteva attorno a loro. In tutta la nostra ricerca dobbiamo ancora scoprire un solo esempio di OdC che negasse aiuto ad altri in base a differenze religiose o politiche. Il movimento dgli OdC era pluralista e non-settario e chiunque, di qualunque fede (e nessuna) poteva ottenere e in effetti ottenne le stesse attenzioni e lo stesso sostegno che chiunque altro. Che fosse quacchero, cattolico, comunista o liberale, un OdC era un OdC, con origini diverse della stessa idea. Gli OdC come individui senza dubbio danno un esempio di quanto può fare un singolo – ma come gruppo mostrano che operare insieme per la pace è sempre più efficace che da soli.
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Ben Copsey, Responsabile di Progetto Obiettare alla guerra, Peace Pledge Union.
Il progetto ‘Obiettare alla guerra’ della Peace Pledge Union mira a ricostruire le storie degli OdC alla prima guerra mondiale nell’area di Londra. Per ulteriori informazioni: http://www.ppu.org.uk/coproject/coww1a.html e http://www.ppu.org.uk/cosnew/cos01.html
Traduzione di Miky Lanza per il Centro Studi Sereno Regis.
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