(Italiano) Caro Johan…
ORIGINAL LANGUAGES, 6 Oct 2014
Elena Camino – Centro Studi Sereno Regis
Leggere il tuo editoriale (Italiano) L’ambiente: molto olistico, molto dialettico (The Environment: Very Holistic, Very Dialectic) mi ha sconcertato e avvilito.
Da un lato sottolinei la complessità del problema – che non è solo la possibile variazione della temperatura media dell’atmosfera terrestre, il ruolo della CO2: due variabili tra le tante…; dall’altra ti fai portavoce,con tutta la carica della tua fama, di valutazioni e giudizi di due persone (Maruyama e Takeda) sintetizzandone (immagino) le riflessioni. Insomma, mentre da un lato metti in guardia che non si tratta di un solo fattore, dall’altra fai proprio una operazione di semplificazione e banalizzazione di un problema globale,complesso e controverso.
Il problema del riscaldamento /raffreddamento globale, come sai bene, riguarda l’intero funzionamento dei sistemi naturali, all’interno dei quali le comunità viventi (umane e non umane) traggono tutto quanto è necessario per vivere. A far funzionare questo meraviglioso insieme di sistemi interconnessi ci sono flussi di materia (non solo ossigeno e CO2,ma fosforo, azoto, zolfo…), di energia (non solo la luce solare assorbita più o meno dalle superfici!), di informazione (dai trasferimenti orizzontali tra batteri, agli accoppiamenti amorosi dei primati, alle simbiosi tra specie diverse).
Quando parli di variazioni di temperature non nomini l’acqua: come si può pensare di separare le temperature alle variazioni del ciclo dell’acqua, dall’esaurimento delle falde alle aree siccitose ai tornado?
I punti che elenchi, attribuendoli ai due autori giapponesi, sono o incompleti, o errati, o fuorvianti: forse,nello sforzo di sintetizzare, involontariamente hai contribuito a un degrado dell’informazione.
Il tuo cenno critico a un libro scritto nel 1972 non tiene conto dei fiumi di riflessioni che ad esso seguirono, fino alle recenti conferme sull’esaurimento di materie prime e all’ingestibile situazione degli inquinanti.
A dare un quadro un po’ più complesso (come piace a te) del problema globale varrebbe la pena consultare la letteratura scientifica ‘sistemica’ (ormai vastissima). Oppure si potrebbero sfogliare due libri, che chiamano anche direttamente in causa il tema dalla violenza–nonviolenza. Uno è “Slow violence and the environmentalism of the poor” (di Rob Nixon, 2011, Harvard University Press); l’altro è “Churning the Earth: The Making of Global India”, di Shrivastava e Kothari, (Penguin 2012).
Non credo sia utile andare a leggere le opinioni favorevoli o contrarie sulle variazioni di temperatura della Terra, come tu suggerisci: il problema va ben al di là dei sintomi, e per affrontarlo non basta schierarsi da una parte o dall’altra.
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Elena Camino è membro della rete TRANSCEND per la Pace, Sviluppo e Ambiente.
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One Response to “(Italiano) Caro Johan…”
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Brief reply from Johan Galtung:
Thank you for your response dear Elena.
My article only takes a stand in favor of complexity, based on three specialists, one from USA, two from Japan. They are not the only ones, and I refer to the debate. But the politically dominant line of thinking, both governmental and nongovernmental is linear, more CO2, more global warming, hence less CO2.
I fear that we are heading for great disappointments.
–johan galtung