(Italiano) Spagna: colpa della normativa, non dei numeri

ORIGINAL LANGUAGES, 25 Jul 2016

Johan Galtung – TRANSCEND Media Service

spagna-elezioni-voto spain espanha

Alfaz, Spagna – La Spagna si è di nuovo bloccata. I numeri dei partiti in un parlamento con 350 seggi non hanno prodotto una maggioranza né il 20 dicembre 2015 né il 26 giugno 2016. L’aritmetica non ha funzionato. I numeri erano sbagliati.

O invece, potrebbe essere sbagliata la Norma? La normativa è un sostegno alla maggioranza per la funzionalità del governo. Effettivamente, affinché ciò funzioni comunque, il numero dei seggi in parlamento dovrebbe essere dispari, come 351. A parte questo, consideriamo numeri e norme alla luce del numero N di partiti-programmi politici in competizione = posizioni-combinazioni.

Un N=1 ha un nome specifico, dittatura. La democrazia comincia con un N=2. Potrebbero esserci fazioni entro quel tal partito; come nel Partito Comunista Cinese ( CPC) o nel Liberal Democratic Party (LPD) in Giappone. Ma un N>1 dà generalmente una scelta agli elettori, non solo ai membri delle fazioni di un partito al governo – una bella differenza. Viva N>1!

Con N=2 la Norma è rispettata con un numero dispari di seggi contesi. Qualunque seggio va a un partito o all’altro, senza possibilità di pareggio. Ne risulta una maggioranza, pur con un sol voto di scarto, 176/175. N=2 e la Normativa sono fatti l’uno per l’altra. Come il sistema bipartitico nel Regno Unito con i partiti che cambiano nome; e negli USA con partiti che non cambiano mai nome. I partiti al loro interno potrebbero essere dittature, come il PP e il PSOE in Spagna con i rispettivi uomini forti come Rajoy and Sánchez. Ma c’è pur sempre una scelta fra i due.

Entra in gioco Harold Hotelling con la sua famosa legge del 1931: quando competono due soggetti, come due aziende riguardo ai loro clienti, o due partiti politici riguardo ai loro elettori, i prodotti che offrono tendono a diventare simili; possono imitarsi a vicenda o rubarsi reciprocamente elementi utili per essere sul versante giusto del punto di bilico, in modo da poter dettare i prezzi o le politiche. È stato così che Bill Clinton si spostò a destra impossessandosi delle politiche repubblicane, e Tony Blair quelle conservatrici per il “New Labour”.

Con posizione ed opposizione analoghe, la politica imperniata sulle differenze cede il passo all’ amministrazione delle analogie. Alla spagnola: diventano gestores.

Stiamo ora vivendo l’intensa storia della rivoluzione contro lo schema N=2 negli USA; e della controrivoluzione negando ad altri partiti l’accesso allo spazio pubblico, e lottando contro le divisioni partitiche. La Spagna è avanti, ci ha già provato con un N=4+, cioè quattro partiti schierati con 137, 81, 71 e 32 seggi rispettivamente. Di conseguenza, la politica è nuovamente schierata, i partiti sono differenti, non solo per la psicologia di quattro ego.

Finora, ciò esclude l’ovvia soluzione da Normativa; si torna al N=2 con una coalizione nella posizione[acquisita], e un’opposizione in coalizione. Una coalizione di 2 può favorire la competizione rendendo più simili i concorrenti – oppure sfasciarsi.

A questo punto, uno sguardo più da vicino agli schemi N=3, 4, 5: che cosa succede lì?

Con N=3 è ancora possibile una maggioranza assoluta di un solo partito. ma lo è pure un uguaglianza di numeri (117 ciascuno) e varie soluzioni intermedie che arrivino alla somma dovuta. Con un discorso politico bipolare, 2 su 3 potrebbero essere prossimi gli uni agli altri. Ma con un discorso tripolare, economicamente situato nel triangolo socialismo-capitalismo-localismo verde? Per qualunque concorrente una qualunque alleanza comporta rinunciare a posizioni importanti. E se si trattasse di vari discorsi bipolari – uno economico e un altro su un assetto statale più unitario anziché più federale – che s’intersecano? Che è appunto, grosso modo, la situazione spagnola.

Tornando a N=3 con tre partiti, X, Y, Z a somma 351.Ci sono molte combinazioni con uno a 176 o più, e molte combinazioni diverse da così. Lo stesso vale per N=4, N=5 etc. In altre parole, come molti fanno notare, numerose elezioni in Spagna possono risultare nello stesso problema. A meno che, per esempio, emerga un leader carismatico, che dica BASTA!, votate per me invece!

Una soluzione? Un grosso dilemma per la democrazia in quanto tale: o si sacrifica la politica con la troppa somiglianza per attenersi rigorosamente alla Normativa, o non si riesce a rispettarla per via di troppa politica – dicono alcuni. In Spagna, tale dilemma è ben visibile; ma può valere per tutti. Oscillazione, o fra due partiti/coalizioni simili, nulla di nuovo; o fra due partiti/coalizioni dissimili che usano il potere per distruggere l’avversario.

Conclusione: la Normativa deve aprirsi a due possibili alternative ovvie:

  • governi di minoranza, spostandosi da tema in tema, passando da una maggioranza partitica a una maggioranza tematica in parlamento. Tutti i parlamentari possono seguire la propria coscienza. In altri termini, “spacchettare” i programmi di partito, focalizzandosi su temi per i quali si può ottenere una maggioranza.
  • grosse coalizioni di tutti o quasi i partiti, cui sovente ci si riferisce come “grandi” quando sono coinvolti i due maggiori partiti di un precedente sistema bipartitico. Anch’esse dovranno spostarsi da tema in tema, ma mentre un dibattito di governo di minoranza si tiene a parlamento aperto, un dibattito di grossa coalizione può anche aver luogo a porte chiuse. Un argomento a favore di governi di minoranza.

Importa però la distinzione fra “tutti o “quasi tutti” i partiti. Si prenda ad esempio la Spagna: c’è una crisi, uno stato con un governo custode con solo compiti d’ordinaria amministrazione non è un vero stato; e ne patisce conseguenze economiche, militari, politiche. Il che è un argomento per [la partecipazione di] “tutti”. Ma “crisi” è una nozione usata dalle dittature come pretesto per far tacere il dibattito, la famosa condizione d’eccezionalità tedesca Ausnahmezustand (Carl Schmitt).

L’argomento pende a favore di “quasi tutti”, definendo un criterio discriminante fra “la gran parte” e, per esempio, uno. L’ovvia formula spagnola sarebbe qualcosa come: “Il tema più importante in Spagna è la corruzione, nessuno di noi è perfetto, dobbiamo tutti migliorare, ma il Partido Popular è corrotto a livello tale da corrompere lo Stato stesso”. In altre parole, non ci si sposti di tema in tema, si resti fissi sulla corruzione. La coalizione può dissolversi a lavoro compiuto, tornando alla politica solita. Con la gran parte dei partiti avversi al PP mobilitabili se il PP non dovesse cambiare.

Queste due alternative non si escludono a vicenda. Un governo di minoranza PP che passi da un tema a un altro, affrontando un parlamento che sollevi ripetutamente problemi di corruzione, potrebbe dare alla Spagna un governo e contemporaneamente – perfino in breve – fare progressi sul tema della corruzione.

Io non sono spagnolo, semplicemente amo questo paese. Dalla mia finestra la meravigliosa montagna Campana punta in alto. Su, Spagna, su!

_____________________________________

Titolo originale: Spain: Blame the Rule, Not the NumbersTRANSCEND Media Service

Traduzione di Miki Lanza per il Centro Studi Sereno Regis

Go to Original – serenoregis.org

Share this article:


DISCLAIMER: The statements, views and opinions expressed in pieces republished here are solely those of the authors and do not necessarily represent those of TMS. In accordance with title 17 U.S.C. section 107, this material is distributed without profit to those who have expressed a prior interest in receiving the included information for research and educational purposes. TMS has no affiliation whatsoever with the originator of this article nor is TMS endorsed or sponsored by the originator. “GO TO ORIGINAL” links are provided as a convenience to our readers and allow for verification of authenticity. However, as originating pages are often updated by their originating host sites, the versions posted may not match the versions our readers view when clicking the “GO TO ORIGINAL” links. This site contains copyrighted material the use of which has not always been specifically authorized by the copyright owner. We are making such material available in our efforts to advance understanding of environmental, political, human rights, economic, democracy, scientific, and social justice issues, etc. We believe this constitutes a ‘fair use’ of any such copyrighted material as provided for in section 107 of the US Copyright Law. In accordance with Title 17 U.S.C. Section 107, the material on this site is distributed without profit to those who have expressed a prior interest in receiving the included information for research and educational purposes. For more information go to: http://www.law.cornell.edu/uscode/17/107.shtml. If you wish to use copyrighted material from this site for purposes of your own that go beyond ‘fair use’, you must obtain permission from the copyright owner.

Comments are closed.